Strascico polemico per l’addio di Roberto Mancini all’Arabia Saudita: arriva subito una smentita da parte dell’ex CT
La decisione era nell’aria già da un po’ e ha avuto, nelle scorse ore, i crismi dell’ufficialità. Roberto Mancini e l’Arabia Saudita hanno separato le loro strade. Dopo poco più di un anno, in cui in 18 gare il tecnico aveva raccolto 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte in tutto, il rapporto si è concluso di comune accordo. Ma le polemiche non mancano in ogni caso.
Il clima si era fatto pesante per l’ex Ct della Nazionale azzurra, per via di risultati non proprio esaltanti. Lo stesso Mancini, comunque, aveva subito rivendicato il fatto che l’Arabia Saudita fosse pienamente in corsa per la qualificazione ai Mondiali 2026, stante il terzo posto nel gruppo C di qualificazione asiatica, con la classifica del gironcino postata come immagine sul suo profilo Instagram a margine del post in cui il tecnico richiamava il comunicato di addio tra lui e la nazionale saudita. E non è finita qui.
Altra polemica relativa a presunte dichiarazioni di Mancini, riportate dal ‘Messaggero’, in cui lui avrebbe affermato che, senza neanche il 50% dei titolari in campionato, sarebbe stata una impresa molto dura qualificarsi e che il calcio arabo sarebbe ancora lontano da alti livelli. Dichiarazioni che Mancini ha smentito, sul suo profilo ‘X’, in maniera molto secca: “Prendo distanza dalle informazioni apparse su taluni mezzi di informazione, non ho rilasciato alcuna dichiarazione e rinvio al comunicato che ho pubblicato su Instagram”, si legge.
Mancini, e ora? Gli scenari per il futuro
Adesso, l’interesse verte, e non potrebbe essere altrimenti, sul futuro professionale dell’allenatore marchigiano. Vista la sua esperienza e i risultati raccolti in carriera, il suo profilo potrebbe fare al caso di diversi club importanti.
Di certo, Mancini si prenderà un po’ di tempo, adesso, per capire che cosa fare. Le proposte non gli mancheranno. Su di lui potrebbero fiondarsi altre nazionali a caccia di un posto al sole in vista dei Mondiali 2026, ma non vanno sottovalutati neanche club europei in difficoltà in questo momento. Per non parlare dell’ipotesi, ventilata da tempo, di un nuovo approdo in Serie A, ma molto dipenderà da cosa accadrà sulle panchine attualmente occupate.