Jose Mourinho furibondo con Turpin per un rigore non concesso al Fenerbahce, tanto da non voler più giocare in competizioni Uefa
Jose Mourinho è tornato a fare cose da… Jose Mourinho. Cambia la squadra, il campionato di appartenenza, ma le vecchie abitudini – come si dice sempre – sono durissime a morire. Soprattutto se anche grazie a queste sei diventato uno degli allenatori più importanti e vincenti nella storia del calcio. Lo Special One ieri sera ha messo in piedi un vero e proprio show nel match tra il Fenerbahce e la sua ex squadra Manchester United. Una gara terminata 1-1 per i gol di Eriksen ed En-Nesyri, il giocatore a un passo dalla Roma in estate che poi ha scelto appunto di andare in Turchia.
Ma durante la gara di Europa League e poi ovviamente nel postpartita è successo un po’ di tutto. La pietra dello scandalo è stato il rigore negato al Fenerbahce per un pestone in area di Ugarte ai danni di Osayi-Samuel. Mourinho si è letteralmente infuriato e l’arbitro, il francese Clement Turpin, lo ha espulso. Ma il tecnico portoghese, come fatto sempre anche in passato, anziché allontanarsi dal campo si è messo praticamente sugli spalti alle spalle della panchina continuando a dare indicazioni. In perfetto stile Mou. Prima di quell’episodio aveva già fatto il giro del web la sua reazione virale a una doppia parata pazzesca di Onana (che allo United non è che abbia brillato per usare un eufemismo). Nell’intervallo, tra l’altro, lo stesso Special One si è poi fermato nel tunnel col portiere ex Inter. Ma la ‘mourinhata’ vera è arrivata nell’intervista postgara e ha segni profondi dell’esperienza alla Roma.
Mourinho non ci sta: “Dopo il Fenerbahce voglio una squadra che non giochi in competizioni Uefa”
Davanti alle telecamere, infatti, Mourinho si è poi scagliato contro l’arbitro Turpin ma utilizzando la sua solita ironia, anzi sarcasmo: “Mi congratulo con lui, perché è stato assolutamente incredibile. La sua visione periferica è stata straordinaria, aveva un occhio in area di rigore e un occhio sulla panchina e sul mio comportamento. Questa è la spiegazione che mi ha dato. Ecco perché è uno dei migliori arbitri del mondo“.
Non solo, perché ovviamente la questione si è spostato sul rigore non concesso, su cui Mourinho non si è voluto esprimere, almeno in teoria. “Ho rivisto l’azione, ma non ne parlo”, ha detto. Ma poi ha aggiunto una frase a dir poco sibillina: “Quando lascerò il Fenerbahce la cosa migliore che potrò fare è trovare una squadra che non giochi in competizioni Uefa. Quindi se in Premier ci sarà un club che è in fondo alla classifica e cerca un allenatore per due anni, sono pronto. E non voglio dire più nulla in proposito”. La ferita della finale di Budapest è ovviamente ancora apertissima e lo rimarrà forse per tutta la sua carriera e la storia della Roma. E il portoghese conferma la polemica piena, il testa a testa con la Uefa, che dopo il match perso ai rigori col Siviglia lo aveva squalificato per le parole all’arbitro Taylor nella pancia dello stadio.