La Roma fa visita alla Fiorentina per cercare continuità, almeno nel risultati, dopo la vittoria con la Dinamo Kiev: le parole di Ivan Juric in conferenza
La vittoria con la Dinamo Kiev non ha convinto la critica, per cui la Roma è chiamata ora a una prova solida ma dove conterà soprattutto il risultato visto il momento della squadra giallorossa. Per Ivan Juric non sarà però semplice in casa della Fiorentina, reduce da dieci gol segnati in cinque giorni, tanti quanti ne hanno fatti i capitolini in undici gare stagionali.
Nonostante le ultime dichiarazioni di meno di 48 ore fa, alle 12 il tecnico della Roma torna a parlare in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia della sfida del Franchi:
Mancini ha recuperato? Come stanno gli altri giocatori, soprattutto Dybala e Pellegrini, i cui gol sono mancati? “Mi sembra bene. Specialmente Pellegrini è stato molto sfortunato, ha preso traverse, ha avuto occasioni, non si è sbloccato. Ma li vedo entrambi bene, in una condizione ottimale. Poi tutto il gioco dipende dai gol fatti anche da loro che sono vicini alla porta, speriamo che migliorino nelle conclusioni. Mancini si è allenato ieri ed è ok, Soulé vedremo oggi se ha recuperato dalla febbre”.
Le insidie della partita con la Fiorentina. “Ha tutti elementi di grande qualità già in passato, hanno fatto acquisti ottimali, hanno preso la strada giusta, con organizzazione, talento e tante soluzioni. Una squadra di grande valore”.
Cosa si può migliorare per fare più gol? “Se una squadra ha tutto questo possesso, tutti questi tiri in porta, c’è un po’ di tutto. Ci sono stati tanti pali, occasioni nitide e chiare come l’altra sera. La tecnica e la qualità c’è, magari un po’ di convinzione manca. Non c’è una cura, speriamo che si sblocchino tutti un po’”.
Partita fondamentale e decisiva per le ambizioni della Roma? “La squadra ha preso la strada giusta su tante cose, si è visto anche nella prestazione dell’altra sera. Per vincere le partite bisogna essere più cattivi davanti alla porta e non avere cali di concentrazione. Questo è uno scontro diretto e ha un valore specifico, lo ha anche perché vogliamo riprendere una certa strada”.
Vorrei tornare su Hummels, che potrebbe anche giocare insieme a Ndicka che lo scorso anno ha giocato sul centro-sinistra. Allora cosa manca al tedesco che ha fatto la finale di Champions per fare dei minuti? “È quello che ho già spiegato. Molto semplice, c’è l’allenamento e io scelgo chi sta meglio. Età e curriculum non li guardo, chi mi dà più sicurezza gioca. Magari mi chiederesti la stessa cosa se succedesse con Hermoso. Il futuro di Ndicka è un top player al centro, con doti fisiche e aggressività, mi sta dimostrando questo e domani avrà una prova difficilissima con Kean. Si tratta di scelta tecnica, non so che dirti. Ci sono caratteristiche che un allenatore preferisce, come per tutti i giocatori, qualcuno piace di più e altri meno”.
Quando torneranno Saelemaekers ed El Shaarawy? “Alexis potrebbe rientrare con noi dopo questo ciclo di partite. Per Stephan se non è per questa sarà per la prossima”.
Come ha visto Zalewski? “A Zalewski vanno grandi complimenti per la partita con la Dinamo, mentalmente è stato top, concentrato e sul pezzo. Avevamo un po’ di paura, ma vedere la reazione di un ragazzo nella situazione in cui si trova e mi dispiace molto, ha dimostrato che è forte, non è un bambino”.
Cosa si aspetta di più dagli esterni? “In partite chiuse giocatori che possano dribblare sono fondamentali, Zalewski, ElSha o anche Saelemaekers”.
A che punto è la Roma di Juric? “Su tante cose siamo andati bene, anche oltre. C’è da ricostruire un po’, nel sentirsi più forte o grande per vincere le partite. Mi riferisco non tanto all’inter, ma a Monza ed Elfsborg”.
Squadra attrezzata per la Champions? “Se un giocatore migliora, migliora anche la squadra. Il mio lavoro è quello, in questo modo la squadra diventa più forte. Ho tanti giocatori interessanti su cui lavorare, anche i più grandi possono migliorare fisicamente e come concezione del gioco”.
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