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Lazio, Baroni raggiante e su Pedro non ha dubbi: “Ci stropicciamo gli occhi. Sembra uno di 27 anni”

La Lazio porta a casa altri tre punti fondamentali per la classifica, con una prestazione solida per 3-0 col Genoa: le parole di Baroni in conferenza

La Lazio riesce a centrare un’altra vittoria con un Genoa non particolarmente pericoloso, ma con la stanchezza di una trasferta europea sulle gambe. Anche per questo i tre punti di oggi acquistano un’importanza ancora maggiore.

Marco Baroni (LaPresse) – calciomercato.it

I biancocelesti sono ora in zona Champions agganciando Atalanta, Udinese e Juventus che questa sera è impegnata contro l’Inter. Nel postpartita le parole in conferenza stampa di un soddisfattissimo Marco Baroni:

La cosa che la rende più soddisfatto? “La prestazione matura, di grande mentalità, solidità, sono partite difficili e complicate. Ci sono talmente poche ore di recupero che devi attingere a queste risorse. La squadra l’ha fatto bene anche se non era facile. Loro ci calciavano molto, non riuscivamo a dare ritmo alla gara, ma la partita è stata sempre sotto controllo. Poi ho visto qualche giocatore in difficoltà, abbiamo fatto dei cambi e sono arrivati i gol. Anche di Noslin, che non giocava da un po’. Mi fa piacere, chi entra lo fa in un momento delicato, quando cambiano i risultati. Che questo gruppo sia tutto acceso è importante”.

Noslin aveva bisogno di questa scintilla? Si era intristito? “Deve crescere, so le sue potenzialità, il gol l’avete visto tutti. Come vi ho detto altre volte, prima erano i più importanti dove giocano e ora hanno altri bravi come loro, devono alzare il livello. Lo stanno facendo, sono contento”.

Pedro lo vediamo così grazie alla sua gestione? “Io non sono sorpreso, perché è un giocatore che si allena talmente forte e sta talmente bene…. Mi sembra un giocatore che ha avuto pochissimi… Anzi non lo voglio dire (ride, ndr). I giocatori non si vedono per quello che hanno, ma per quello che danno. E lui dà, dà tutto in allenamento e in partita, poi ci si stropiccia gli occhi. Si allena come uno che ha 27 anni”.

Primo clean sheet: ora è tutto più chiaro? “Noi lavoriamo per attaccare, vogliamo fare questo, abbiamo i giocatori per farlo. Questo è un piccolo svantaggio rispetto a squadre importanti che stanno magari più basse e fanno la partita di solidità. Esprimiamo il meglio quando attacchiamo, poi noi non prendiamo tanti tiri. Questo vuol dire che la squadra deve difendere correndo in avanti. Non possiamo difenderci correndo indietro, altrimenti dovrei mettere altri giocatori in campo. La squadra ha capito che c’era un momento della partita in cui dovevamo gestire meglio la palla, abbiamo messo tre centrocampisti ritrovando più palleggio e qualità”.

Gli attaccanti stanno mancando in fase di realizzazione. Non mancano i tiri, ma i gol. “La squadra lavora, anche oggi Taty ha calciato. Gli esterni li considero attaccanti, devono venire dentro il campo, Tchaouna poteva fare due gol in 10 minuti, ha tiro, lo devo portare dentro come Noslin. L’esterno è un attaccante aggiunto, anzi spesso cambia posizione. Quindi non vedo questa problematica, anzi”.

Come sta Lazzari? “Domani fa un controllo, speriamo di riaverlo”.

La Lazio sa anche soffrire, tra quelle di testa gioca meglio. Vuole uscire allo scoperto e dire che punta la Champions? “Mi dovete scusare, ma io sono per il fare, non per il dire. Lo posso anche dire, ma non mi cambia niente. Noi dobbiamo lavorare, ma siamo ambiziosi, voi, noi, la piazza, la società. Ma dobbiamo passare attraverso una crescita che la squadra sta facendo e dare sempre tutto. La cosa piacevole e visibile è che questa squadra dà tutto e si spende”.

Si stanno allineando tutti nella rosa, ci sono ancora dei giocatori che mancano: a che punto sono Isaksen, Tchaouna, Castrovilli e Dele-Bashiru? “Stanno lavorando tutti. Ma io non lavoro su 11 giocatori, i traguardi più importanti me li hanno sempre portati quelli che giocavano meno. C’è bisogno per qualcuno di un percorso diverso, poi Tchaouna ha cambiato ruolo, spesso giocava mezza punta. Lui sta migliorando. Ma c’è una tale partecipazione dei compagni che so che tutti danno tutto”.

La Lazio ha gestito tanto rispetto al solito, lo ha richiesto la partita? “Sì, è vero, la gara non è stata a ritmi alti. Per giocare così però bisogna essere in due, loro ci calciavano spesso, dovevamo recuperarla, ci aspettavano schierati, erano con i due esterni che era quasi un doppio terzino. Copriva bene il campo il Genoa, ha fatto una partita complicata per noi. Non era facile trovare gli spazi e infatti la squadra è stata paziente, ma ha sempre avuto il controllo tranne quei 5 minuti in cui ho cambiato perché c’era l’esigenza di cambiare e la squadra ha ritrovato ordine, presenza nel campo, palleggio e poi ha creato le occasioni”.

Come sta fisicamente la squadra? “La squadra sta bene, ha l’entusiasmo giusto, non glielo permetto di uscire fuori dal lavoro, dobbiamo passare da lì, dalla dedizione, dalla cura dei dettagli, non possono uscire da lì”.

Giovedì vedremo gli altri titolari delle rotazioni di coppa? “Devo valutare. Oggi c’era qualcuno che ha preso una contusione forte come Gila, Marusic si porta sempre dietro un piccolo fastidio. Ora recuperiamo un giorno, tiriamo le fila ma non dobbiamo per forza fare dei cambi. Valuterò”.

Ci dice qualcosa di sé e del rapporto con la Lazio e la piazza? “Credetemi, questo è un tifo che ti avvolge, sempre di più. Lo sento dai giocatori, sentiamo tutti forte il senso di appartenenza. Lo scetticismo ci poteva stare, so solo una cosa. Darò tutto, tutto e ancora di più per fare bene. Se lo meritano tutti quelli che mi hanno dato questa possibilità, la società, i tifosi, la squadra. Quindi grazie ancora”.

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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