Il problema omofobia negli stadi continua a imperversare, non solo in Italia: l’ultimo annuncio è preoccupante per il calcio
Vorremmo parlarvi del calcio solo in termini delle emozioni che è in grado di dare, delle giocate spettacolari che offre e dei talenti che riescono a realizzare il loro sogno e diventare dei veri e propri idoli per i tifosi e per tutti gli appassionati. Purtroppo, però, anche il gioco più bello del mondo ha delle crepe che non sono mai state veramente sanate.
Una di questa è sicuramente il razzismo, e in generale tutte le forme di discriminazione. Purtroppo, durante la stagione, sia nei massimi campionati, sia nelle serie minori ci sono troppi casi in campo e sugli spalti, nonostante le campagne mediatiche italiane ed europee siano state tante per arginare il problema e le pene sempre più severe, a partire dai provvedimenti di arbitri e del Giudice Sportivo.
In Serie A, ne abbiamo avuto prova per gli insulti e i cori ricevuti da Mike Maignan nel match contro l’Udinese, ma anche in Francia non se la passano molto bene. L’ultimo episodio continua a far discutere, anche se sono passati diversi giorni e potrebbe richiedere degli interventi strutturali.
Francia e la discriminazione negli stadi: “Battaglia lontana dall’essere vinta”
Oggi si gioca una partita molto importante in Ligue 1 e per tutto il calcio europeo, una vera e propria classica che merita tutta l’attenzione del caso, quella tra Marsiglia e PSG. Nonostante sia passata una settimana, però, i media non smettono di parlare di quello che è successo settimana scorsa, di sabato, al Parco dei Principi.
I cori omofobi hanno scosso un po’ tutti e un quotidiano autorevole come ‘L’Equipe’ ha deciso di sviscerare il tema con un commento piuttosto duro. Ha scritto con termini decisamente chiari che “Club e autorità sono impotenti di fronte ai cori discriminatori sugli spalti“, e anche che “la lotta contro i commenti discriminatori negli stadi è lungi dall’essere vinta”.
È giusto parlarne, ma soprattutto trovare le risposte culturali e regolamentari giuste per far sì che ciò non si verifichi più. Perché il calcio va liberato dall’omofobia e da qualsiasi forma di discriminazione, una volta per tutte.