Inzaghi ha rinnovato con l’Inter l’estate scorsa. Il nuovo contratto da circa 6 milioni bonus esclusi scade a giugno 2026
Tutti gli allenatori sono legati ai risultati, Inzaghi compreso. Nel calcio non esiste il futuro e non può esserci riconoscenza, conta quello che fai e non quello che hai fatto o che potrai fare. Tutto diventa ancora più incerto, come nel caso dell’Inter, con l’arrivo di una nuova proprietà. Oaktree si è insediata a giugno scorso, con tre-quarti di stagione, questa in corso, già bella che programmata. Il fondo californiano non ha toccato nulla, ma ha intenzione di farlo a breve.
Nei prossimi mesi la società cambierà un po’ pelle. È in uscita il CEO Corporate Alessandro Antonello (piace alla Roma), ma potrebbero lasciare Viale della Liberazione lo Chief Marketing Officer Danovaro e il capo comunicazione Pedinotti. Quest’ultimi sono uomini fidati di Marotta, il quale non dovrebbe essere toccato dalla mezza rivoluzione ma che ha visto già limitare (e di molto) il suo raggio di azione nonostante la nomina a Presidente.
Con Oaktree cambierà, ma in parte è già successo vedi i no a Hermoso e compagnia bella l’estate scorsa, anche la strategia sportiva del club. Riassumendo: più spazio a calciatori giovani, con ingaggi relativamente bassi e rivendibili, meno – molto meno – a giocatori di 28 e passa anni con stipendi alti, svincolati e non. Tornando a Marotta: accetterà questa linea? Il suo contratto scade nel 2027, ma se trovasse posto altrove – in politica o in Figc magari – allora il suo ciclo interista potrebbe davvero chiudersi in anticipo.
E Inzaghi? Il piacentino ha da poco rinnovato fino al 2026 (avrebbe voluto un triennale, ci è rimasto male) e a Milano sta benissimo. Ma se dovesse fiutare un’aria cattiva, cioè un possibile ridimensionamento dei valori e delle prospettive, ecco che potrebbe anche lui prendere in considerazione l’addio. Certo, a meno che non giochi d’anticipo lo stesso Oaktree, o Marotta qualora l’Inter dovesse finire l’annata con zero titoli.
Per tagliare il cordone ombelicale che lo lega all’Inter dal 2021, questo è ovvio, Inzaghi dovrebbe ricevere un’offerta difficile da rifiutare. Magari da quella Premier alla quale ambisce da un po’, seppur il suo inglese sia tutt’altro che perfetto. Il Liverpool lo scartò per il dopo Klopp pure perché non sa parlare bene la lingua.
Inzaghi continua comunque ad avere degli estimatori in UK, fino a qualche settimana fa in prima fila c’era il Manchester United. Chi gli è vicino ha parlato di sontuosa proposta rispedita al mittente lo scorso settembre, per prendere subito la squadra distrutta anche dall’inadeguatezza di ten Hag.
Ma i ‘Red Devils’ ora sono usciti di scena. Per la successione dell’olandese, infatti, hanno chiuso con Amorim, tecnico che tanto bene ha fatto alla guida dello Sporting CP. Che lascerà immediatamente, dietro il pagamento della clausola da 10 milioni. Come scrive il ‘Daily Mail, Amorim firmerà con lo United un biennale da circa 15 milioni di euro complessivi, con opzione per una terza stagione.
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