All’Olimpico è praticamente l’ultima spiaggia per Juric sulla panchina della Roma, ma nel mirino ci sono anche e soprattutto i calciatori
Roma-Torino si gioca nella notte di Halloween e in una delle serate e dei momenti peggiori della storia recente dei giallorossi. Non tanto per classifica e punti, che pure non sono per niente incoraggianti, quanto per le prestazioni della squadra e il senso di precarietà totale e confusione che si respira da diverse settimane a questa parte. Perché Ivan Juric è rimasto sì in panchina dopo l’umiliazione con la Fiorentina, ma di certo non deve sentirsi troppo comodo.
I Friedkin, che a Roma non si sono fatti vedere, stanno tenendo d’occhio la situazione e soprattutto sondando altri possibili allenatori. De Rossi si allontana, Ranieri cozza con il profilo che vorrebbero gli americani. La settimana vissuta a Trigoria è stata incandescente dentro e fuori dal centro sportivo, ormai nessuno ha più scuse né alibi o attenuanti. E il clima che si respira all’Olimpico in questo turno infrasettimanale resta di contestazione totale, con la Curva Sud che è entrata ma nel prepartita rimane quasi distaccata. Stadio sempre pieno, pienissimo, magari leggermente meno del solito. La partita è decisiva per Juric, non può sbagliarla. Nessuno può neanche e forse soprattutto i calciatori. Anche con le assenze pesanti di Dovbyk per febbre e di Pellegrini che ha preso una botta da Saud in allenamento ma va in panchina. Oltre a Hermoso squalificato e Saelemaekers infortunato.
Nel pregara sono arrivati tanti fischi, qualche applauso timido per Pisilli, Dybala, Kone e Baldanzi. Ma i più contestati erano chiarissimi a partire da Gianluca Mancini (stasera con la fascia di capitano) dopo la pessima prestazione di Firenze e la discussione aspra con Juric, che in conferenza ha azzerato tutto. E poi Zalewski, Celik, Lorenzo Pellegrini e appunto lo stesso allenatore croato. La situazione resta tesa, per la Roma è diventata praticamente una finale, anche perché senza i tre punti (che mancano da un mese in Serie A) la zona Champions già scapperebbe: la Fiorentina ora è quarta e ha provvisoriamente nove punti in più. Il coro è rimasto lo stesso: “Tirate fuori le palle”.
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