Rafa Leao ancora in panchina. Paulo Fonseca ha scelto di bocciare ancora il connazionale: così perdono tutti, il Milan in primis
Rafael Leao ancora tra le riserve. E’ questa la notizia che ha travolto il mondo rossonero nel primo pomeriggio di oggi. Una notizia che fatica a trovare una spiegazione prettamente tecnico/tattica.
Tutti, d’altronde, avevamo dato per scontato che dopo il buon ingresso contro il Napoli, il numero dieci si sarebbe ripreso il posto da titolare, con Noah Okafor in panchina, per giocarsi le sue carte in vista di Madrid. Le indicazioni che arrivano da Milanello, però, come detto, sono altre e ora tutti sono alla ricerca di risposte. Ma è davvero difficile trovarne di certe.
E’ evidente – e ora non ci sono sempre più dubbi – che tra Fonseca e Leao il feeling non sia sbocciato. E dire che qualcuno pensava che l’ex Lille potesse essere il tecnico giusto per far crescere il connazionale. Qualcuno, in realtà, crede che la strada intrapresa sia quella giusta, qualcun altro, invece, ne dubita fortemente. Sarà il tempo chiaramente a darci una risposta definitiva.
C’è però una certezza incontrovertibile, Rafa Leao in panchina (se dovesse diventare una costante) non può che essere una sconfitta per tutti e non solo per il calciatore.
Lo è sicuramente per Paulo Fonseca visto che con lui in panchina il rendimento del dieci è addirittura peggiorato. Lo è chiaramente per il Milan, che ha sempre creduto in Leao, tanto da fare di tutto per rinnovargli un contratto che sembrava impossibile a molti.
Lo ha protetto e blindato, rendendolo il giocatore più importante e pagato. Rafa è quel giocatore con una clausola rescissoria da 175 milioni di euro, che va in doppia doppia cifra (14G e 12 A nella 21-22, 16G e 15A nella 22-23 e 15A e 14A nella 23-24) da tre stagioni. Numeri incredibili che hanno spinto i migliori club d’Europa a pensare di poterlo prendere, ma il Milan non ha mai voluto ascoltare proposte sotto i 100 milioni di euro, senza contropartite tecniche. Se Leao adesso diventa una riserva non può certo essere ceduto al giusto prezzo.
Il danno che questa situazione sta creando può essere dunque anche economico, senza dimenticare che con Leao in campo nelle ultime tre stagioni, il Milan ha vinto uno Scudetto, ha conquistato una semifinale di Champions League e chiuso al secondo posto in Serie A. Il tutto è arrivato nonostante i tanti problemi noti a chiunque. Fonseca sa, che non ci sono alternative al primo posto, per far meglio del predecessore, rispetto allo scorso anno, ma eguagliarlo vista la situazione di classifica attuale sarebbe già un grande successo.
Rinunciare, però, al giocatore più importante significa farsi un autogol pazzesco. Un mancato successo, infatti, lo condannerebbe totalmente: sia per non aver vinto, sia per aver deprezzato il valore del calciatore più prestigioso (non sono io a dirlo, ma il mercato) della rosa. Il Milan, dunque, ci perde a prescindere. Ma di questa situazione Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e Zlatan Ibrahimovic cosa ne pensano? Loro da che parte stanno? Leao in panchina è una sconfitta per tutti.
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