Le parole di Antonio Conte in conferenza stampa a Castel Volturno prima di Napoli-Atalanta: segui la diretta su Calciomercato.it
Otto vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. E’ questo il bottino del Napoli di Antonio Conte dopo dieci giornate di Serie A. Ora c’è la sfida contro l’Atalanta di Gasperini, vicinissimo a diventare allenatore azzurro al termine della scorsa stagione.
Stanislav Lobotka potrebbe avere ancora bisogno di recuperare dall’infortunio muscolare subito in Nazionale. Quindi in Napoli-Atalanta toccherà ancora a Gilmour, pronto a dare continuità alle sue ultime due buone prestazioni. Nessuno stravolgimento in difesa e in attacco. Olivera a sinistra sarà confermatissimo; in attacco spazio al tridente Politano, Kvaratskhelia e Lukaku.
Sull’insidia Atalanta – “C’è un’insidia, l’Atalanta è forte e ha vinto l’Europa League, battendo in finale il Leverkusen che aveva un record di imbattibilità. E’ una squadra che dev’essere annoverata tra le squadre forti. Va dato merito al club, a Gasperini che ha fatto un lavoro straordinario. E poi è stato anche mio allenatore, perché quando io ero alla Juve lui era allenatore della Primavera. E quando avevo qualche infortunio, chiedevo di giocare con la Primavera. Oggi non vinci un Europa League se non dimostri di essere una squadra forte. Magari è l’Atalanta a poter sottovalutare il Napoli, visto quanto è successo l’anno scorso e visto che non giochiamo coppe. Loro sono strutturati per la Champions. Chi come noi non gioca coppe, può essere avvantaggiato perché lavora, ma la struttura nostra è lontana rispetto a chi gioca la Champions League”.
Su Lobotka e Gilmour – “Lobotka sarà pronto per la prossima partita. E’ in fase di recupero e bisognerà pazientare. Penso che contro l’Inter sarà a disposizione. Per quanto riguarda Gilmour, non avevo dubbi. Ho sempre detto che lui fosse un mio cruccio, perché meritava di giocare ma c’era Lobotka in campo e faceva prestazioni eccezionali. Il valore di Billy lo conoscevo, sta facendo molto bene e sono molto contento che stia con noi. E’ un giovane che può stare tanti anni al Napoli e fare grandi cose”.
Sul Napoli già ‘Contiano’ – “Non si può pensare che in quattro mesi ci sia stato già tutto da trasmettere. Ho trovato un gruppo di ragazzi preparati a voler migliorare. E questo va dato merito a tutti loro. La disponibilità è alla base di tutto e non è scontato. Questo ha accelerato il percorso intrapreso, ma ribadisco: in situazione di costruzione, si ha bisogno di fare un percorso di crescita e arrivare a certi livelli. Si può dire quello che si vuole, ma non bisogna pensare di fare salti multipli, altrimenti verrebbe a cadere tutta l’idea del lavoro e della costruzione”.
Sfida contro l’Atalanta come sfida Scudetto – “Non so se questa partita può essere catalogata come sfida Scudetto, ma sicuramente da Europa. Il nostro obiettivo è quello di rientrare in Europa, cercando di entrarci dalla porta principale. L’Atalanta ha costruito un percorso che sta continuando a fare per potenziarsi. Non mi sorprende trovarla oggi tra le squadre che competerà con noi per un posto in Europa. Loro per noi possono essere un esempio, perché in tutti questi anni hanno messo sempre mattoni. L’Atalanta è come il Napoli che ha perso giocatori importanti, i quali sono stati rimpiazzati in maniera adeguata”
Sulla fase difensiva – “Alla presentazione mia dissi in maniera chiara che il Napoli avesse subito 48 gol, colpa della fase difensiva. E oggi non va dato merito solo a difensori e portiere, ma a tutti gli undici giocatori che fanno la fase difensiva. Nel gol segnato al Milan, recuperiamo palla e poi ci sono tre passaggi in verticale in ogni settore. Non sono solo i quattro difensori e il portiere, ma è tutta la squadra che ha trovato quello spirito di sacrificio e voglia di difendere. Non mi piace dare merito a singoli giocatori o singoli reparti. Contro l’Atalanta sarà un test probante a livello difensivo, perché giocheremo contro il miglior attacco. Cercheremo di essere preparati e organizzati. Il primo pensiero sarà quello di farlo, poi non subire gol. E se si riesce a fare questo, si portano a casa i tre punti”.
Se vincere uno Scudetto può essere considerato un miracolo – “Sono credente e praticante. I miracoli li fa solo una persona. Prego per me, per la squadra, per i miei calciatori che stiano bene. Si dice sempre che Dio vede e provvede. Quello che non deve mancare è il lavoro e metterci a disposizione tutti: chi lavora nel Napoli, dai calciatori al cuoco e fisioterapista. Non dobbiamo sbagliare niente da questo punto di vista, perché non siamo in queste condizioni. Aiutati che Dio ti aiuta è la frase perfetta. Pallone d’Oro? Lascio giudicare a chi deve farlo. Ho altri pensieri, non penso al Pallone d’Oro”.
Come dev’essere gestito l’entusiasmo – “L’entusiasmo dev’essere benzina, lo vedo come qualcosa di positivo. Dobbiamo venire ogni giorno all’allenamento e rendere i nostri tifosi orgogliosi della squadra, a prescindere dal risultato. La serata di Milano, sentir cantare i tifosi dopo la partita, tutto quello ci deve dare la forza nei momenti di difficoltà. Non sarò mai una persona che smorzerà l’entusiasmo. Ma quello che in maniera realistica provo a dire è che noi abbiamo iniziato un percorso per cercare di creare qualcosa di importante e che sia stabile per il futuro del club e dei tifosi”.
Su Politano – “E’ stato il primo a lanciarmi questa idea di abbassarlo in fase difensiva. Lo sta facendo in maniera perfetta. L’ha fatto bene anche Ngonge”.
Come si affronta l’Atalanta dal punto di vista tattico – “Quando giochi contro l’Atalanta devi essere molto preparato. Ho rotto abbastanza le scatole ai calciatori per fargli capire alcune situazioni. La partita di calcio va preparata prima e poi va giocata. E noi dobbiamo far vedere ai giocatori cosa accadrà la domenica. Se noi abbiamo dei giocatori più preparati, sapranno cosa accadrà in campo e avranno delle soluzioni. Poi il calciatore più tecnico scombina qualche situazione”
Sul “Napoli di Conte” e i meriti del mister – “Premetto con molta onestà che è stato argomento di discussione interno con i capi della comunicazione. Voglio chiarire che il Napoli vince e il Napoli perde. Non bisogna mettere Conte vince, Conte perde. Sono rimasto sbalordito e interdetto dopo Inter-Juventus, quando ho trovato un titolo con il mio nome e che stavo godendo. Mi hanno anche spiegato il motivo, ma il concetto dev’essere unico: Noi vinciamo, noi perdiamo. Dare specifici meriti ad un allenatore o un giocatore, per me è tutto sbagliato. Chi mi è vicino l’ha capito. Noi siamo un’unica cosa, noi vinciamo tutti insieme, noi facciamo bene tutti insieme o facciamo male tutti insieme. Sono passate dieci partite, sono meriti temporanei e vanno divisi tra tutti noi. Per fare le cose bene si ha bisogno di tutti gli elementi. Tutti partecipano alle vittorie, tutti partecipano alle sconfitte”
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