Dopo l’assemblea Figc in cui è stata votata la modifica dello statuto federale, le parole di Lorenzo Casini e Giuseppe Marotta
Un punto di partenza. Così ha definito il presidente della Lega Serie A Casini le modifiche allo statuto federale, a cui in ogni caso i club hanno votato contro o si sono astenuti. Per il presidente e Ceo sport dell’Inter Giuseppe Marotta bisogna cercare la strada della diplomazia.
Le parole del presidente Casini: “È stata approvata la proposta federale così come era stata presentata e da un certo punto di vista è un’occasione mancata. L’obiettivo era quello di ripristinare un equilibrio che negli anni si era perso a sfavore della Serie A. È passata una proposta che vede la Serie A avere un Consigliere Federale in più e un diritto di veto che prima non aveva. Avremmo preferito anche un diritto di proposta senza veto: non abbiamo votato a favore di questa proposta, c’è stata compattezza nel non votare a favore. Stiamo ai fatti: è vero che ci sono stati alcuni astenuti ma noi abbiamo lasciato libere le squadre. L’importante era non votare a favore nel momento in cui la proposta fosse rimasta la stessa. Ora faremo un’Assemblea per capire i prossimi passi, ci auguriamo possa essere l’inizio di un nuovo percorso in cui la Serie A possa avere un maggiore peso. Il ricorso è stato depositato, poi faremo un’Assemblea per decidere i prossimi passi. Ne parleremo”.
Un aggettivo per oggi? “Per certi versi è un’occasione mancata, per altri sono stati fatti dei passi in avanti. Bastava poco per venirsi incontro e migliorare il calcio italiano. Bicchiere mezzo vuoto? È sempre bicchiere mezzo vuoto se si arriva a una votazione in cui non tutti sono a favore. Si può fare di più. Ora faremo un’Assemblea, già calendarizzata per il 18 novembre. Non era oggi solo una questione di numeri, ma anche di autonomia che c’è stata riconosciuta solo parzialmente”. Poi sugli astenuti fissi: “Non mi preoccupano. Noi prima dell’Assemblea ci siamo riuniti e ci siamo detti che era molto importante nel momento in cui la Federazione non avesse accolto i nostri punti di non votare a favore e così è stato. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, speculazioni su contrari o astenuti fanno sorridere”. Infine sull’eventuale voto a Gravina: “Non ci sono ancora i candidati, non c’è ancora la data. Mi sembra tutto prematuro”.
Poi le dichiarazioni di Giuseppe Marotta: “Credo che sia un contraddittorio giusto. Quello che dispiace personalmente come dirigente è questa area di conflittualità che sfocia anche in personalismi che bisogna assolutamente eliminare. Poi, è chiaro, il confronto dialettico porta al fatto che si debbano conquistare posizioni, ma bisogna farlo nell’arco della negoziazione rispettosa di tutti. Per cui io auspico che si vada avanti, sottolineando comunque che il grande problema secondo noi è la poca considerazione che abbiamo davanti alla politica, davanti al governo, perché dovrebbero rendersi conto che già operano positivamente, però bisogna ancora fare di più, il confronto deve essere un confronto più diretto perché è il mondo dello sport, il mondo del calcio in particolare rappresentano veramente un grandissimo patrimonio della nostra nazione”.
Ci vorrebbe più mediazione? “Sì, io sono per la diplomazia, è chiaro che si può ottenere anche risultati senza andare allo scontro, fare muro contro muro, per cui chiaramente la Serie A rivendica alcuni suoi diritti ma direi che, ripeto, si possono ottenere dei miglioramenti cercando un confronto schietto, un confronto democratico, un confronto rispettoso. Come si leggono gli astenuti rispetto ai contrari? Beh, questo è ancora un po’ da esaminare ma si è voluto esprimere un non dissenso nei confronti della proposta di Gravina, bensì invece un discorso in cui c’è un dibattito aperto all’interno della nostra Serie A che va affrontato, vanno prese posizioni, come dicevo prima, di non belligeranza nei confronti della Federazione, un confronto che sia schietto e sia costruttivo per entrambe le parti”.
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