L’Italia guarda a una vecchia conoscenza del nostro campionato: Hojlund in bilico a Manchester, ecco dove può tornare in Serie A
In questo inizio di stagione le criticità per alcune big di Serie A sembrano già evidenti, soprattutto in attacco. È così per la Roma, per il Milan ma anche per la Juventus che non ha il vice-Vlahovic. Per questo il nome di Zirkzee ha già cominciato a risuonare in radiomercato. Ad esempio ell’ambiente rossonero per le sue caratteristiche che storicamente si sposano alla grande con la filosofia calcistica del Milan. È stato trattato molto a lungo la scorsa estate, sembrava fatta prima che si decidesse di non chiudere per i costi ‘accessori’ dell’operazione. Allo United ha segnato un solo gol, è criticato aspramente, ma la Juventus sembrerebbe la squadra più probabile in questo momento in particolare per la presenza del suo mentore Thiago Motta e per la necessità reale dei bianconeri di una punta già a gennaio.
Numericamente, a meno di un addio anticipato di Abraham in inverno che in questo momento non sembra percorribile, il Milan è a posto per questa stagione. E allora i radar si accendono per il 2025/26, senza comunque allontanarsi da Carrington. Perché tra i Red Devils c’è pure Rasmus Hojlund, gioiellino esploso due stagioni fa all’Atalanta e pagato oltre 70 milioni dal Manchester. Lo scorso anno non ha fatto male, soprattutto in Champions dove ha segnato 5 reti in 6 partite mentre in Premier si è fermato a 10. Per un 2003 al primo anno con certe responsabilità un buon bottino. Quest’anno, però, complice qualche infortunio non ha mai avuto continuità e lo score parla di 2 reti in 10 partite. E un ruolo non propriamente centrale.
Da verificare sarà il nuovo equilibrio con Amorim, che però è facile pensare per la prossima stagione chiederà a tutti i costi il suo pupillo Gyokeres. Per tutti questi motivi, in Inghilterra già si parla di una sua possibile cessione. Per il Milan sarebbe un profilo ideale: giovane, ha già giocato in Serie A dove ha fatto intravedere grandi doti da bomber. Certo, i costi non sarebbero bassi (verosimilmente non meno di 45-50 milioni) ma con una formula ben studiata può essere fattibile. L’ingaggio non è economico, circa 5 milioni all’anno, ma non di certo proibitivo.
Il Milan è reduce ancora dalla sbornia per l’impresa di Madrid con cui ha battuto nettamente il Real di Carlo Ancelotti. Tre gol e tre punti meritatissimi, frutto di una prestazione convincente sotto tutti gli aspetti. Un trionfo che lo ripaga pure delle tante critiche arrivate nelle ultime settimane per un Milan che effettivamente in campionato ha faticato e spesso. Anche perché l’attacco non è in questo momento un reparto molto produttivo nelle sue punte centrali, visto che gli ultimi gol hanno portato praticamente tutti da Pulisic e Reijnders, con l’intermezzo Chukwueze.
Prima della rete al Bernabeu, per ritrovare il gol di una punta bisogna tornare addirittura al 27 settembre e al 3-0 inflitto al Lecce. Anche in quel caso Morata. Fino ad ora la produzione in termini realizzativi dei due centravanti rossoneri è stata abbastanza povera: lo spagnolo – con i suoi problemini fisici – ha segnato 3 gol in 12 partite tra campionato e Champions League. Tammy Abraham, pure lui costretto a saltare qualche partita per infortunio, invece ne ha fatto solo 1 a metà settembre col Venezia su un totale di 9 presenze col Milan. Per una squadra che a lungo ha cercato una punta forte, magari giovane con cui cominciare un ciclo, e affidabile per i gol, un gran bel flop. Il totale della coppia dice 4 in 21 gettoni.
Questo ovviamente senza ‘aggiungere’ i 78 minuti in 3 gare di Jovic, fuori dai radar. Un bottino misero che sicuramente ha condizionato la classifica dei rossoneri, tenuti a galla dall’inizio pazzesco di Pulisic. Ma questo impone già delle riflessioni in vista del mercato, non tanto a gennaio quanto in estate. E – oltre a Zirkzee – il nome a cui il Milan potrebbe pensare è quello di Rasmus Hojlund del Manchester United, riportandolo in Italia dopo il mezzo flop in Premier.
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