Tiago Djalo gioca una partita di livello, molto difficile, in casa della Lazio e manda più di un segnale alla Juve che ora deve decidere
Il Porto torna a casa con senza punti dall’Olimpico, cedendo nel recupero contro una Lazio che conferma l’ottimo stato di forma e la spiccata vena europea. Una partita interessante da osservare anche per chi non ha particolari simpatie, soprattutto la Juventus che ha tenuto gli occhi su Tiago Djalò. Il difensore portoghese è stato protagonista di un’estate travagliata, a Roma poteva giocarci proprio ma con la maglia giallorossa. Per tutto l’ultimo giorno di mercato è stato tenuto in naftalina all’Hilton in attesa di capire l’intenzione della Roma dopo le visite mediche e ovviamente non solo.
Poi l’ex Lille, mai considerato da Motta come non lo era stato da Allegri, è tornato a Torino e dopo la chiusura della sessione estiva è stato ceduto in prestito al Porto, con cui i bianconeri avevano chiuso l’affare Conceicao. In campionato ha vissuto tutto l’inizio in panchina, le ultime due le ha giocate per intero da titolare e senza subire gol. Idem nelle sue altre due partite stagionali, in coppa contro il Sintrense e in Europa League con l’Hoffenheim. Sempre con la porta inviolata e anzi segnando pure due reti. Quelli della Lazio sono i primi gol che il Porto subisce con Djalo in campo. Un buon inizio, dunque. La Juventus non può che essere contenta, visto che potrebbe sfruttare l’eventuale ottima annata del centrale nei discorsi per il riscatto di Conceicao. Per ora Giuntoli non contempla invece di richiamarlo già a gennaio alla base per sopperire all’infortunio di Bremer. Ma nel mercato mai niente va escluso.
Perché oggi all’Olimpico ha fatto una ottima partita, al netto delle tante volte in cui è stato sollecitato e ha dovuto difendere anche con tanto campo alle spalle. Ha sbagliato qualcosa, è vero, ma non poteva essere altrimenti. I giocatori si misurano per come riescono a restare in partita e reagire alle difficoltà, lui ha letto tantissime situazioni nel modo giusto. Ha corso tantissimo verso la propria porta e ha mostrato una condizione fisica invidiabile, oltre a una grande rapidistà ed esplosività anche nell’uno contro uno. Caratteristiche che alla Juve farebbero pure comodo, visto che sono simili a quelle di Bremer.
Per cui di sicuro su Motta qualche rivincita se la sta prendendo pian piano. Nel finale ha salvato un gol già fatto con un enorme intervento ad anticipare i due giocatori della Lazio soli a porta spalancata su un cross. Poi non ha potuto niente al 92′ su Pedro. Ma esce dall’Olimpico, paradossalmente, con una consapevolezza rafforzata di sé. La Juve in ogni caso sorride, perché potenzialmente ha un rinforzo di valore da gestire come preferisce, nella propria rosa o come carta da giocare, col Porto o altri.
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