Tornano di moda vicende extra campo in Serie A. Focus sul caso Manolas attraverso le dichiarazioni dell’ex magistrato Luca Palamara che ha detto la sua sull’inchiesta
Non solo calcio giocato per il Napoli che finisce sotto i riflettori anche per un’altra vicenda. La Procura di Roma ha chiuso il fascicolo relativo all’acquisto di Kostas Manolas da parte del club azzurro ed ora il patron partenopeo rischia il processo per falso in bilancio.
Al netto di tutto dai legali di De Laurentiis continuano ad arrivare segnali di tranquillità, fermo restando che la vicenda andrà inevitabilmente chiarita. Sulla questione è intervenuto anche l’ex magistrato Luca Palamara che è entrato nel dettaglio in un’intervista a ‘Radio Crc’: “Quando si fanno indagini come queste, bisogna stare attenti a studiare bene le carte! Qui abbiamo due giocatori conosciuti il cui il valore non può esser messo in discussione. Si fa riferimento ai valori del sito transfermarkt per oggettivare il più possibile il valore del giocatore, ma a dire il vero non si riesce a farlo. L’inchiesta si scontrerà con questa difficoltà. Le indagini penali e della procura sportiva hanno tempi diversi. L’esito difficilmente sarà diverso, ma ve lo dico: Non faccio previsioni!“.
In senso generale Palamara sulle inchieste relative a falso bilancio evidenzia che il tema “è strettamente collegato al fatto che le società di calcio sono assoggettate dal regime del codice civile che prevede che le società devono trovare il modo di finanziare le perdite. Le perdite si finanziano o facendo capitali nuovi e freschi o attraverso lo scambio di giocatori”.
Nello specifico sugli scambi: “Quando si tratta di scambi di calciatori c’è un problema che è fortemente insormontabile per chi indaga: sapere il reale valore dei giocatori che vengono scambiati”.
Dal caso Manolas-Napoli all’esempio della Juventus: parla Palamara
Quello relativo al reale valore dei calciatori che vengono scambiati è inevitabilmente un dato che non è oggettivo e che porta quindi ad una situazione opinabile.
Palamara ha quindi completato il discorso relativo al Napoli citando anche l’esempio della Juve: “Sulla Juventus c’erano anche delle intercettazioni. Le situazioni non sono sempre identiche. Se andiamo ad analizzare i bilanci rischiamo di trovare fatti e situazioni che possono prendere vie penali. Soprattutto in Italia c’è un sistema di controllo che rende più difficile sfuggire a queste regole e a questi vincoli. Chi mette in atto queste operazioni si assume un rischio”.
Infine l’ex magistrato ha chiarito come le regole ci siano e vadano inevitabilmente rispettate.