Il tecnico croato è in confusione e sempre più distante dalla squadra, che non crede nelle sue idee. Intanto i proprietari americani tornano nella Capitale
Ivan Juric è sempre più solo alla Roma. Dopo l’esonero con la menzogna di Daniele De Rossi, avvenuto lo scorso settembre, la squadra è rimasta spiazzata e confusa. Inevitabili così le conseguenze e l’assenza di un feeling tattico con il croato, tanto che gli stessi giocatori hanno chiesto dopo la Fiorentina di richiamare il tecnico romano. Il no dei Friedkin ad un DDR bis, ribadito nei giorni scorsi, non ha però permesso nel frattempo all’ex Toro di entrare in sintonia con i calciatori, che evidentemente non credono nelle sue idee. Preferivano un gioco diverso, come quello trasmesso da De Rossi.
Juric in confusione totale. E i Friedkin tornano a Roma
Ieri Juric è apparso molto confuso e rassegnato davanti le telecamere: ha parlato di pareggio positivo, ma anche di una brutta prestazione. “Abbiamo fatto una partita non brillantissima – le sue parole-. Il secondo tempo parte bene: hai un’occasione con Shomurodov, poi Baldanzi prende il palo e dopo segni. Purtroppo, stiamo facendo degli errori individuali che paghiamo. Nel calcio è così. Ci sono delle partite dove non sei brillante ma le puoi portare a casa e in questo momento non riusciamo a essere sufficientemente tosti per vincere anche quando non sei brillante”. E i giocatori? Ovviamente anche loro sono nel mirino della critica e dei tifosi: la partita di ieri, soprattutto nei minuti finali, è stata sconcertante con il Saint-Gilloise che ha rischiato di segnare almeno in due occasioni anche il secondo gol. Intanto domani e come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere dello Sport, è previsto l’arrivo dei Friedkin, che molto probabilmente determinerà dei cambiamenti. Una sconfitta con il Bologna segnerebbe inevitabilmente il futuro di Juric, già vicino all’addio in almeno due occasioni. Tra i sostituti va tenuto in considerazione sempre Roberto Mancini, descritto molto stuzzicato dalla possibilità di allenare la Roma. Direbbe di sì anche Claudio Ranieri, romano e romanista, sempre molto legato alla piazza e alla città, ma fino a stamane non erano avvenuti ancora contatti diretti tra le parti. Allegri vorrebbe invece avere maggiori garanzie (conoscere prima, ad esempio, il nuo Ceo), e non vanno trascurate alcune piste straniere.