Le dichiarazioni del tecnico giallorosso alla vigilia del match contro il Bologna: il croato non risparmia nessuno dopo la brutta prestazione in Belgio
E’ giornata di vigilia per la Roma di Ivan Juric. Domani i giallorossi affronteranno il Bologna di Vincenzo Italiano, per la dodicesima giornata di Serie A.
Il tecnico presenta così la sfida contro i rossoblù in conferenza stampa, più piccato del solito e senza risparmiare in primis la squadra ma anche i singoli calciatori.
Lei è stato chiamato in una situazione emergenziale: fino a questo momento non ha trovato la soluzione o è severo dirlo? “Non è severo. Ci sono tratti o segnali di positività, ma poi dopo un po’ diventa una cosa che non mi piace. Fino ad ora sono d’accordo assolutamente”.
Come si affronta il Bologna? “Ha un allenatore top, dà un gioco, aggressivo e anche rischioso, sono sempre state belle sfide con Italiano. Loro accettano l’uno contro uno senza problemi e hanno un gioco che mi piace tanto”.
La squadra è ancora tutta dalla sua parte? “Con tutta sincerità ci sono momenti in cui sento la mia squadra, non era una finta dire che ero soddisfatto a Verona, tante cose buone oltre a cose negative come il passaggio di Zalewski. Con l’Union non ho visto differenze con Firenze, niente concentrazione, non eravamo sul pezzo nei contropiedi, non ho visto la mia squadra e caratteristiche che hanno sempre avuto le mie squadre. Ci mettevamo in difficoltà da soli, passaggi inventati, cose non giuste, non sul pezzo e faccio fatica ad accettarlo. Dopo Verona percepivano che stavamo facendo bene, creando tante occasioni, una partita come con l’Union è sconcertante, non me l’aspettavo”.
Si è sempre rifugiato dietro la definizione di scelta tecnica per Hummels, ma cosa c’è dietro? Un litigio o non è pronto… “Mai un litigio, è un grande professionista. Io devo scegliere uno che mi fa questo, questo e questo ed è stato Cristante come ha fatto in Belgio. Come far giocare Pisilli al posto di Pellegrini. So che è pesante, anche io pensavo di avere di più quando sono arrivato. Devo essere onesto con il mio lavoro, non mi nascondo dietro questo. Non ci sono mai stati problemi. Ho delle richieste, come a Pellegrini che non gioca se Pisilli mi dà più garanzie anche se è il nostro capitano. C’è onestà professionale totale”.
Cosa si può migliorare? “Per me col Torino è stata una buona partita, abbiamo creato, a Verona è stata ancora meglio in ritmi e occasioni, abbiamo subito dei gol ma non altre occasioni dall’avversario. Sono particolari da migliorare. Queste sono sensazioni positive, quelle negative le divido totalmente. In Belgio non ho visto cose positive, non ho visto anima e partecipazione, concentrazione. Vedo corsa, d’impulso, ma niente anima. Anche se avessimo vinto sarebbe stata la stessa cosa”.
Domani da vincere. “Dybala non ci sarà, nel riscaldamento ha sentito un fastidio, voleva allenarsi ma meglio di no. Pellegrini da decidere se giocherà. Mentalità? La sensazione è che in certi momenti non siamo attaccati al risultato, non abbiamo concentrazione. La tattica è importantissima, ma se non c’è quello non sei competitivo. E ci sono partite in cui ora non siamo competitivi, la base del gioco del calcio”.
Quando si è fatto male Dybala? “Avendo avuto tanti infortuni in passato, più che altro sensazioni o cicatrici che ti tirano e non ti lasciano tranquillo. È successo in Belgio, ieri voleva allenarsi ma ha sentito questo fastidio”.
Si rimprovera qualcosa in questi due mesi? “Magari qualcosa c’è, ora non so dirti ma credo di no. Abbiamo provato a fare di tutto. Quanto mi dà fastidio da allenatore e da uomo è che ci sono partite in cui si può o non si può, ma la mancanza di essere sempre presenti mentalmente mi ha dato molto fastidio”.
Come sta Ndicka? “Ha recuperato, aveva un virus che hanno avuto tanti collaboratori. Si è riposato”.
Dopo il chiarimento di Firenze, partite come quella del Belgio le ha fatto venire in mente di farsi da parte? “Abbiamo ripulito l’aria. Io un passo indietro no, magari altri. Proprio perché ho la coscienza pulita, poi se qualcuno non si sente lo deve fare qualcun altro il passo indietro. Poi a volte ce l’ho questo pensiero, ma poi sparisce. Della serie faccio di tutto ma non cambia niente. A volte c’è, ma poi sparisce, magari. Ho visto miglioramenti in alcune partite, ma anche buio in altre”.