Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa senza risparmiare termini forti nei confronti della squadra. Intanto i Friedkin erano previsti a Ciampino in giornata
È stato un Ivan Juric totalmente inedito nella conferenza stampa prima del match complicato e fondamentale contro il Bologna (senza Dybala) in programma domani alle 15. Perché il croato per poco più di dieci minuti ha tolto i panni dell’allenatore che cerca di difendere la sua squadra, almeno nella comunicazione esterna, nel tentativo di sottolineare gli aspetti positivi e provare a trasmettere fiducia. E ha indossato quelli del mister arrabbiato e deluso per l’ennesima prestazione brutta e moscia dei suoi giocatori a dieci giorni di distanza dall’umiliazione di Firenze.
Juric è stato molto duro con i suoi giocatori, non nei modi ma sicuramente nei termini. Il tecnico della Roma ha parlato di squadra “senza anima” e né “concentrazione”, ma soprattutto “partecipazione”, totalmente al “buio”. Ovvero quelle che lui stesso ha definito “le basi del calcio”. E l’ex Torino ha ammesso la sua delusione e amarezza proprio perché è passato così poco tempo da una partita come quella con la Fiorentina che ha rappresentato il punto più basso della storia recente dei giallorossi: “Questa mancanza di mentalità e concentrazione mi ha dato molto fastidio”. E una squadra a cui mancano le basi non ha sostanzialmente futuro. Anche se Juric non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro ed in questa considerazione che riserva la stoccata più grossa ai suoi giocatori o chissà a chi altro. “A volte ci penso, ma poi sparisce. Io ho la coscienza pulita, magari qualcun altro dovrebbe farlo se non se la sente”.
Duro, diretto come forse non era mai stato pubblicamente. Ed effettivamente a guardarlo negli occhi e sentirlo parlare si è percepita una certa serenità da parte sua, proprio quella di uno con la coscienza pulitissima e onesta, con se stessa e il proprio lavoro. Altra citazione odierna, stavolta contenuta nella risposta sulle esclusioni di Hummels: “Anche io mi aspettavo di più quando sono arrivato. Cristante fa le cose chiedo. Anche Pisilli gioca al posto di Pellegrini se va meglio, anche se si tratta del nostro capitano”. Chissà se il messaggio sarà arrivato alla squadra e come hanno reagito i giocatori, soprattutto alcuni, dopo le tensioni di Firenze e i confronti arrivati pure in Belgio.
E chissà cosa stanno pensando Dan e Ryan Friedkin, che erano attesi alle 13.30 a Ciampino. Salvo poi aver cancellato il volo facendo pensare che fosse saltato il loro arrivo nella capitale. In realtà certezze non ce ne sono, i presidenti potrebbero comunque arrivare in un altro orario o magari essere già sbarcati in città. E che quindi abbiano preferito non farsi vedere o dare ‘appuntamenti’, visto anche il clima non proprio sereno (eufemismo) che si respira nei loro confronti da parte della piazza giallorossa, che ormai gli ha dichiarato ‘guerra’. Intanto Roberto Mancini osserva, il nome più probabile al momento resta lui e in caso di nuovo flop domani la sensazione è che possa succedere qualcosa subito. Ma anche una vittoria della Roma potrebbe non bastare a Juric, che ha sostanzialmente confermato che la squadra in questo momento non lo segue e non reagisce.
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