E’ successo di tutto nel post partita di Atalanta-Udinese, lunch match della dodicesima giornata del campionato di Serie A
Non sono mancate le polemiche in occasione del primo match di giornata tra Atalanta e Udinese, finito per 2-1 con la rimonta vincente della formazione bergamasca. Dopo essere passati in svantaggio a pochi istanti dalla fine del primo tempo, i ragazzi di Gian Piero Gasperini hanno trovato una buona reazione nella ripresa ribaltando il risultato a proprio favore.
Tornando alle polemiche dell’incontro, feroci proteste sono arrivate da parte dell‘Udinese per alcuni episodi arbitrali dubbi: da un rigore reclamato dai bianconeri, passando per una rete annullata a Davis. A far scattare una dura reazione a Gianluca Nani, group technical director dell’Udinese, è stato soprattutto il mancato tiro dal dischetto assegnato alla formazione friulana per tocco con il braccio di Hien.
A tal proposito, nel post-partita di ‘Dazn’, Nani ha apertamente attaccato la classe arbitrale e, in particolare, chi oggi si trovava al Var. Questa l’accusa del dirigente bianconero: “L’altra volta sono stato rimproverato anche dai miei colleghi che mi hanno detto: ‘Ma sei impazzito ad andare in sala stampa e denunciare quello che hanno fatto gli arbitri. Adesso vedrai le prossime partite…’. Io non voglio crederci perché quando uno dice quello che pensa e lo fa con passione, perché deve aver paura”.
Sull’episodio del rigore non segnalato, Nani ha fatto chiaro riferimento al Var La Penna che lo scorso ottobre fece invece da assistente a San Siro durante Milan-Udinese: “Oggi ho visto questo calcio di rigore non dato che ho visto dalla tribuna. Posso anche capire l’arbitro che forse era ben coperto, o forse non lo era. Ma al Var? Poi so che al Var c’era uno bravissimo che col Milan faceva l’aiutante che ha trovato un gol annullato per un millimetro, quindi devi essere uno bravo. E oggi non viene chiamato questo calcio di rigore. E allora cosa devo pensare? Non mi chiedete sul gol annullato altrimenti faccio solo polemica. Ora mi aspetto un libro di scuse, perché una lettere sarebbe troppo lunga. Se dovesse o non dovesse arrivare, ve lo dirò. Forse mi arriveranno squalifiche, ma non sto offendendo nessuno. Io continuerò a venire in sala stampa e dire quello che penso”.
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