Con la pausa per le nazionali arriverà l’ufficialità del nuovo allenatore giallorosso che va verso un padrone ben preciso, ma la lista di pretendenti si allunga
Questa dodicesima giornata di campionato potrà essere uno spartiacque importante per tanti allenatori di Serie A. Il primo che viene in mente è ovviamente Ivan Juric, che contro il Bologna guiderà con grande probabilità la sua ultima partita sulla panchina della Roma. I risultati non sono dalla sua parte, ma soprattutto non lo sono le prestazioni. E anche con lo spogliatoio ormai la situazione è tesa, tanto che ieri il tecnico croato si è tolto pure qualche sassolino dalla scarpa. Roberto Mancini osserva l’evoluzione e intanto resta in contatto con la proprietà giallorossa che pare aver scelto lui come prossimo allenatore. Il rischio c’è anche per Paolo Vanoli, che dopo l’infortunio di Zapata ha vinto una sola partita su cinque ma soprattutto non segna da tre partite consecutive, tutte perse.
Chi invece ha già ufficializzato l’esonero è il Lecce: dopo il pareggio con l’Empoli è arrivata la decisione su Luca Gotti. E ora la società è a caccia del sostituto, individuato in Marco Giampaolo. Con lui Corvino vorrebbe vedere una squadra un po’ più propositiva che sfrutti le qualità offensive dei giallorossi. Non era l’unico nome sul tavolo, si è parlato anche di Beppe Iachini ma i pugliesi hanno poi trovato l’accordo con Giampaolo e a ieri, mancavano solamente alcuni dettagli prima della firma. Comunque un cambio radicale nella filosofia di gioco.
In conferenza stampa sono intervenuti i vertici del Lecce, il presidente Saverio Sticchi Damiani e il direttore Pantaleo Corvino. Il patron ha spiegato l’esonero di Gotti: “Dal punto di vista umano è stata una cosa particolarmente faticosa. La scelta è puramente tecnica, figlia di valutazioni tecniche sul trend della squadra. In questo momento la squadra occupa il penultimo posto in classifica, ha una delle peggiori difese e il peggiore attacco. Si è imposta così una riflessione dal punto di vista tecnico e tattico. Ringrazio il mister per il lavoro svolto. Lo considero un grande artefice della salvezza dell’anno scorso. Non è una scelta comoda la nostra, che comporta anche ulteriore sacrificio economico. Non vogliamo lasciare nulla di intentato”.
Poi la parola a Corvino: “Sono momenti che non fanno parte del mio dna come responsabile dell’area tecnica. Gli esoneri non vengono imposti dall’area tecnica. Sono sempre decisioni condivise con la società. Ci sono momenti in cui i risultati non ti supportano, ma non possiamo perdere l’identità, la direzione verso un obiettivo. Per me è un trauma ogni volta che devo cambiare il timoniere. È uscito Gendrey ed è entrato Guilbert, sono convinto che è di pari valore. Uscito Pongracic ed è entrato un nazionale come Gaspar, non credo che ci abbiamo rimesso. Gli altri nove giocatori in campo nell’ultima partita c’erano anche gli scorsi anni e non siamo mai stati fra le ultime tre”.
Sul nome del nuovo allenatore, il dirigente giallorosso non si sbottona: “Il nome potremo farlo solo quando avremo gli accordi firmati, parlare in anticipo non fa parte del nostro Dna. Ora ci serve il tempo di fare le nostre valutazioni e poi metterle in pratica”.
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