Le dichiarazioni del figlio dell’ex calciatore dei nerazzurri che fa il punto della situazione dopo questo inizio di stagione
Gianfelice Facchetti è intervenuto a Inter Zone sul canale YouTube di Calciomercato.it per fare il punto della situazione in casa nerazzurra.
La squadra di Simone Inzaghi è reduce dal pareggio contro il Napoli, che lascia qualche rimpianto, ma il bicchiere sembra essere comunque mezzo pieno: “E’ un’Inter che si presenta con le due stelle sulla maglia – afferma Facchetti -, è una squadra che è partita a scaglioni per via dei vari giocatori impegnati con le Nazionali. L’ingresso in condizione di qualcuno non è avvenuto del tutto. La squadra però ha dato le risposte che servivano, ma è mancata magari un po’ di buona sorte come sul palo di Calhanoglu. Una squadra come l’Inter non può definire gli obiettivi con largo anticipo, ma deve continuare ad affidarsi al turnover come fatto con Arsenal e Napoli. Serve restare in corsa sia in Champions sia in campionato per poi essere lì nei momenti chiave”.
Si passa a parlare del momento di Lautaro Martinez. L’attaccante è finito nel mirino della critica per via di un inizio di stagione non proprio esaltante.
Gianfelice Facchetti, però, sta dalla parte dell’argentino: “Faccio fatica a puntare il dito contro i giocatori anche quando hanno dei passaggi di appannamento. Lautaro ha fatto poche vacanze per via dell’infortunio di Taremi e questo ha complicato il tutto. C’è fretta e populismo nel dare dei commenti sui giocatori. Resta il fatto che l’argentino non è una macchina. Lo scorso anno è stato trascinante, ha dato tutto. Sicuramente in questo non è stato così brillante. Manca qualche suo gol e da Taremi ci si aspettava qualche rete in più, ma ha portato qualcosa di positivo. Capisco chi chiede di fargli saltare le nazionali, ma è difficile che loro scelgano di farlo”.
Una battuta anche su Simone Inzaghi. Non mancano le critiche al tecnico dell’ultimo Scudetto: “Quando ha ricevuto l’Inter sembrava che non potesse ambire a nulla e siamo arrivati in finale di Champions. Ci vuole coraggio a criticare Inzaghi ed io non ce l’ho. La gente non ricorda e serve stimolare anche chi fa dibattito e invogliare i tifosi a fare un esercizio di memoria, anche tornando indietro di 5 anni per capire come stavano le cose. Se contestiamo la squadra dopo il pareggio con la Juve… era una partita che poteva finire in goleada, forse ci meritavamo Mazzarri. Non possiamo criticare una squadra dopo una partita che si stava per trasformare in qualcosa di indimenticabile e di epico. Serve avere equilibrio nei commenti”
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