Skriniar nei radar di mercato del club bianconero, il parere dell’esperto sulle mosse e sulla posizione dell’allenatore
Molto delicate le decisioni che la Juventus sarà chiamata a prendere nelle prossime settimane. Fondamentale il mercato invernale per il club bianconero, per porre rimedio alle problematiche attuali della rosa, specialmente in una difesa dilaniata dagli infortuni.
Di questo e di altri temi abbiamo dialogato, nell’ultima puntata di ‘Juve Zone’, sul canale Youtube di Calciomercato.it, con un ospite come Filippo Giraldi, ex direttore sportivo del Watford e del Nottingham Forest. In particolare, sulla candidatura di Skriniar per la retroguardia dei torinesi, ha spiegato: “Io credo che per la scelta di allenatore che è stata fatta, sia molto importante il pensiero del tecnico. Non è tanto importante il nome del giocatore, ma che caratteristiche va a richiedere. Skriniar ha un valore importante, ma a mio modo di vedere è più un marcatore che un giocatore che gioca occupando campo. Ho visto tanto il Bologna nella passata stagione e Beukema e Lucumì erano due giocatori in grado di far ripartire l’azione e prendere campo, Skriniar lo vedo meno abile in quello. Non so se sia quello che stia cercando la Juve, a gennaio ci vogliono giocatori che siano immediatamente pronti per entrare nel clima delle partite che si vanno ad affrontare e la Juventus, avendo campionato e Champions League, deve prendere giocatori che siano in grado di calarsi immediatamente nella realtà”.
Juventus, Giraldi avvisa su Giuntoli e Thiago Motta: “Ci vuole pazienza”
Con Giraldi abbiamo poi parlato dell’impatto del mercato estivo condotto da Giuntoli e indirizzato dalle richieste di Thiago Motta. Il dirigente ha sottolineato come per una squadra al via di un nuovo ciclo sia necessario equilibrio nelle valutazioni.
“Per giudicare il lavoro di un direttore sportivo ci vuole tempo e pazienza, perché non cambi modo di pensare di una società in una o due sessioni di mercato – ha affermato – Secondo me Giuntoli è stato molto intelligente nell’arrivare e valutare le situazioni il primo anno, guardandosi intorno e cercando di capire le dinamiche del mondo Juventus che sono dinamiche probabilmente molto diverse da quelle a cui lui era abituato. Lo ha fatto con intelligenza, senza entrare subito con prepotenza. E quest’anno credo che abbia rispettato quelle che erano le direttive della proprietà, mentre tecnicamente ci vuole tempo. Quando si cambia così tanto, sia come allenatore che come giocatori, serve tempo. La Juventus non ha ancora avuto a pieno regime Koopmeiners, Khephren Thuram, gli stessi Nico Gonzalez e Douglas Luiz, per cui un po’ di pazienza ci vuole”.
E’ un altro tema caldo quello dell’adattamento del brasiliano, che sta facendo fatica. Anche qui, per Giraldi, il mantra è lo stesso: “Ci vuole un po’ di pazienza perché in Inghilterra i compiti tattici a cui lui era chiamato sono nettamente inferiori rispetto a quello che gli viene richiesto da Thiago Motta, che ha bisogno di giocatori un po’ più cerebrali mentre lui era abituato a giocare un po’ più sull’istinto. Secondo me è un percorso e non escluderei che dopo un periodo d’adattamento il giocatore possa tornare molto utile alla Juventus“.
Tra Juve e Fiorentina, viaggio inverso tra Nico Gonzalez e Moise Kean. Che stanno avendo un rendimento molto diverso. Sull’argomento, Giraldi si esprime così: “Chi ci ha guadagnato? Sono giocatori diversi che fanno ruoli diversi, io credo che siano due giocatori che hanno fatto bene a cambiare squadra. Kean aveva bisogno di sentirsi importante e alla Juventus ormai questa possibilità non c’era. Deve consolidarsi con un allenatore che lo voleva anche l’anno scorso a Monza, per cui sente molto la fiducia. L’ambiente lo ha accolto benissimo, io vivo a Firenze e lo conosco bene, e sta vivendo un momento d’oro. Nico, fatti salvi i problemi fisici che purtroppo sono abbastanza ricorrenti, è un giocatore che quando è in campo ha la capacità di decidere le partite. Io penso che tutti e due abbiano fatto bene a cambiare aria“.