Nel corso del Social Football Summit, le parole dell’ex agente FIFA su Roberto Mancini ma anche sull’argentino e gli intrecci con il mercato arabo
Numerosi gli ospiti di grande spessore del Social Football Summit allo Stadio Olimpico di Roma. Ai microfoni di Calciomercato.it, tra i volti più importanti, anche Nicola Innocentin, Ceo della Global Football Service ed ex agente FIFA.
Intervistandolo, ci siamo soffermati, tra i vari temi, sull’addio di Mancini all’Arabia Saudita: “Viaggiando in quel paese in maniera costante ormai da otto anni, ho iniziato a comprendere la loro mentalità e per certi aspetti ancora faccio fatica a tutt’oggi – ha spiegato Innocentin – Hanno delle grandi aspettative in ciò che fanno e faticano a capire che per determinati cambiamenti ci vuole del tempo. Roberto ha cercato di portare dei cambi di metodologia che avrebbero avuto bisogno di tempo. Purtroppo gli allenatori vengono misurati spesso e volentieri dai risultati, che comunque non erano stati così negativi. Era riuscito ad apportare dei miglioramenti tra i giocatori sauditi, ma l’ambiente aveva delle aspettative sovradimensionate, grande fame di risultati e poca pazienza. Tutti questi motivi hanno concorso alla fine del rapporto, ma come si è visto, con il ko con l’Indonesia per 2-0, non era Mancini il problema. Stanno comunque lavorando su un progetto dedicato ai ragazzi tra i 14 e i 16 anni, l’auspicio da quelle parti è che riescano a creare dei talenti pronti per il Mondiale del 2034 che si sono assicurati in casa”.
Per quanto concerne il suo futuro, magari in un club italiano, è tutto aperto secondo Innocentin: “Credo che per lui come per altri diventi importante scegliere il progetto giusto. Dovunque c’è bisogno di tempo per creare una squadra a propria immagine e somiglianza. Un esempio perfetto in questo senso è l’Atalanta di Gasperini. Penso che in questa fase lui stia valutando le opportunità future dal punto di vista progettuale, che sia in Italia o all’estero”.
Roma, Dybala e il ritorno degli arabi: “Sono imprevedibili, ma non ci saranno scossoni”
Altro tema importante, quello legato alle mosse sul mercato invernale dei club arabi, che potrebbero tornare alla carica per giocatori come Paulo Dybala, nonostante la Roma, per voce di Ranieri, voglia trattenerlo assolutamente.
“Gli arabi sono un po’ imprevedibili – ha affermato Innocentin, illustrando cosa potrebbe accadere nella prossima finestra di trasferimenti – Di sicuro hanno centralizzato le decisioni e pensato a una lista di nomi da mettere a disposizione delle società. E’ probabile che cercheranno a gennaio di tornare su quei giocatori che non sono riusciti a prendere, ma non penso che ci saranno grandi stravolgimenti a meno di opportunità particolari. In questo momento, in Arabia sono più concentrati sulla privatizzazione dei club, che sull’acquisizione di giocatori sul mercato”.