Vincent Candela è intervenuto a margine del Social Football Summit parlando di Ranieri e del ritorno di Totti in società
Momento complicato per la Roma, che si è trovata a cambiare per la seconda volta allenatore, puntando sul ritorno di Claudio Ranieri per sistemare una classifica tragica dopo le prime dodici partite di campionato.
A margine del Social Football Summit le parole di Vincent Candela sul nuovo tecnico giallorosso, che poi diventerà dirigente, e sul ritorno di Francesco Totti.
Ranieri la scelta giusta? “Lo dirà il futuro. Lui ha tanta esperienza, ama Roma, da solo è difficile. La società ora sta pensando a riempire anche le altre caselle per completarsi. Siamo comunque una squadra importante e bisogna tornare sul pezzo. Vediamo che novità porterà”.
Sulla scelta di far proseguire Ranieri in dirigenza. “L’importante è risolvere i problemi ora, nella struttura, nella squadra, negli ultimi 3-4 anni lo stadio è sempre stato pieno. Noi romanisti non pretendiamo lo scudetto ogni anno, ma qualcosa di logico e un seguito alla nostra passione. Vediamo se l’anno prossimo il progetto sarà importante, dipenderà da Ranieri e dal presidente, come si troverà con lui. Lavoriamo su quello che c’è da fare ora, ed è tanto”.
Ha detto che in pochi ora si prendono responsabilità in questo calcio, ad esempio col dribbling: anche alla Roma mancano queste personalità? “Già ai miei tempi si dribblava poco, si può crescere durante la carriera, ora si fa ancora meno oggi. Per le responsabilità, ma oggi si parlava di formazione, visogna conoscersi bene per prendersi le responsabiità, senza trovare scuse fuori, ognuno deve prendersi le responsabilità in squadra e in società. Tutti scappiamo oggi, siamo tutti importanti e ognuno deve prendersi le proprie responsabilità”.
Cosa può dare effettivamente Totti a questa Roma? “Lui rappresenta Roma in tutto il mondo, io giro tanto e quando si parla di Roma si pronuncia il suo nome. Poi bisogna trovare dove può fare meglio, ognuno ha le sue capacità. Magari lui può dire se un giocatore può fare bene o meno, magari ai tempi non era d’accordo con l’arrivo di Pastore. Lui capisce di calcio e può dire la sua sul giocatore importante, se può fare bene alla Roma. Poi ci sarà chi lavora in quel senso, magari può dire sì a un giocatore e no a un altro. Ma uno come lui è importante, bisogna trovare la giusta collocazione con cui può aiutare i tifosi e la Roma”.
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