Al Social Football Summit è intervenuto il ds della Roma Florent Ghisolfi, che ha parlato di diversi temi di attualità giallorossa
È un momento decisamente importante per la Roma, che in questi giorni ha preso una decisione importante puntando su Claudio Ranieri in panchina e poi in dirigenza. Ruolo di primo piano nella scelta dell’allenatore testaccino lo ha avuto Florent Ghisolfi, che ha viaggiato a Londra raggiungendo i Friedkin.
Il ds giallorosso, che nelle ultime settimane è diventato senza dubbio un volto presente anche a livello mediatico dell’AS Roma, è intervenuto sul palco del Social Football Summit in corso di svolgimento allo stadio Olimpico:
So che è stato un periodo difficile, quindi ti chiedo come stai in questo periodo? “Non è un periodo facile, ma credo che siamo i capitani e dobbiamo alto il morale e l’energia, importante continuare a camminare e portare tutti con noi. Non siamo contenti di vivere un periodo come questo ma è importante restare positivi, pronti ad andare avanti?”
Questa è una opportunità importante per voi, lavorare con Ranieri. “Per me e per il club è una opportunità fantastica, è un gentiluomo, è un uomo diverso da quelli a cui siamo abituati. Non è una persona ‘attempata’, per me è un onore imparare da lui, camminare al suo fianco”.
Su Ranieri. “Prenderemo con lui tutte le decisioni sportive”.
La vostra strategia sui giovani. “L’academy fa parte di questo importante progetto, fa parte della mia missione ed è ben chiaro, è centrale. Volevamo unire la stabilità dal punto di vista tecnico, pensiamo ad Alberto De Rossi e Bruno Conti. Poi volevamo che si aggiungessero altre persone, c’è Roberto Trapani a capo. Volevamo che continuasse a funzionare bene il nostro settore giovanile. Poi è importante il ruolo dove poter creare questa squadra, composta da elementi di alto livello. Abbiamo dei progetti in cantiere, che non possiamo rivelare. Stiamo prendendo in considerazione anche quello che si sta facendo altrove per creare punti di contatto tra settore giovanile e prima squadra”.
Quanto è difficile mantenere una sostenibilità? Cosa accadrà nel prossimo mercato per la Roma in termini di sostenibilità? “Sulla strategia abbiamo modificato alcune cose rispetto al passato, ora preferiamo investire nel lungo termine piuttosto che fare prestiti di giocatori più esperti ma con ingaggi più elevati. Ad esempio abbiamo preso Manu Kone, lo ammortizziamo in 5 anni e il costo annuale è inferiore rispetto al costo annuale di Renato Sanches che era in prestito. La differenza è che Kone dà un valore aggiunto. Abbiamo questi obiettivi. Anche diminuire l’età della squadra, abbiamo raggiunto tutti questi obiettivi e ora dobbiamo trovare il giusto rendimento sul campo. Importante è attuare una strategia e continuare sul cammino tracciato. Il vecchio cammino non era più sostenibile”.
Il calcio è imprevedibile, prima di una stagione cosa si fa per prepararsi a ogni evenienza e farsi trovare pronti? “Molto difficile essere pronti per quello che abbiamo vissuto. Ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, dobbiamo affrontare questa situazione e continuare a lavorare e credere nel progetto perchè le cose possono cambiare molto velocemente. Stiamo vedendo cosa è accaduto al Napoli, hanno cambiato quattro allenatori lo scorso anno e ora lottano per qualcosa di molto più importante. Ma se devo dire che ero pronto a quello che è successo, allora no. La cosa positiva di questa situazione è che c’è la percezione che il club non si sta muovendo male. Il nostro proprietario sta mantenendo la calma, per trovare una soluzione. Lui è ben saldo sul progetto e questo ci dà fiducia, energia per continuare”.
Hai chiamato tu Ranieri? “Lo ha fatto il club (ride, ndr). Sapevo sarebbe arrivato lui, ma è stata una decisione globale”.
Che effetto vi ha fatto l’ingresso di Ranieri nello spogliatoio? “C’era una luce speciale, una sorta di aura percepita. Poi il primo discorso a squadra e staff è stato toccante, così come la prima conferenza. Per il club è stata una scelta giusta, per il breve ma anche il lungo termine”.
Lui ha anche grande personalità. “Assolutamente. In Francia abbiamo un’espressione, cioè è un gentiluomo ‘delicato’ ma vediamo anche il suo grande temperamento quando prende decisioni”.
Questo grande amore dei tifosi per la Roma è qualcosa che deve essere preservato. “Ogni giorno ci svegliamo per i tifosi, siamo tristi per la situazione che viviamo, siamo consapevoli che si meritino molto di più, è difficile tornare a sorridere ma è quello che dobbiamo fare”.
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