Il provvedimento ufficiale ha letteralmente movimentato l’opinione pubblica: la reazione non si è fatta attendere
Sebbene i vari campionati siano scaldando i motivi per riprendere il cammino dopo la sosta, i match di Nations League continuano a produrre ‘strascichi’. A tal proposito, a calamitare l’attenzione mediatica è stato soprattutto ciò che è successo nel corso della sfida tra Romania e Kosovo, con gli ospiti che decisero di abbondare il campo – non ritornandovi più – dopo aver ascoltato i cori pro Serbia da parte dei tifosi rumeni.
L’UEFA ha dunque ‘punito’ il Kosovo, decretandone la sconfitta a tavolino abbinata ad una multa da 6 mila euro. Multa che, però, non è stata digerita dal tecnico della Romania, Lucescu, che avrebbe voluto una sanzione molto più impattante: “Ci hanno umiliati, è inaccettabile”. L’ex allenatore dello Shakhtar ha posto l’accento soprattutto sul modo con il quale il Kosovo ha ‘lasciato’ gli spogliatoi dello stadio di casa, arrecandovi non pochi danni. Di contro, la Federazione rumena è stata punita con la chiusura dello stadio in occasione della prossima partita, oltre che da una serie di multe dal valore complessivo di 128 mila euro.
In particolare, a finire sotto la lente di ingrandimento sono stati soprattutto i messaggi politici provocatori, considerati assolutamente non ‘adatti’ ad un evento sportivo. Deprecato anche il lancio di oggetti e di materiale pirotecnico, che in realtà aveva causato disordini già in occasione dell’inno nazionale del Kosovo. Ad ogni modo, la vicenda è destinata comunque a portare con sé inevitabili strascichi. Vi forniremo ulteriori ragguagli nel caso in cui trapelassero ulteriori comunicazioni in merito.