Dura presa di posizione da parte della Federcalcio nei confronti della società per il comportamento di un suo tesserato
Mano pesante da parte della Figc. La sanzione è pesantissima per il club che paga a caro prezzo il comportamento del proprio dirigente.
Il giudice sportivo della Figc di Grosseto ha deciso di utilizzare la mano pesante nei confronti di Nicola Magrini, dirigente degli Allievi Under 17 della Castiglionese: maxi squalifica fino al 28 novembre 2028 per quanto accaduto domenica scorsa alla fine dell’incontro tra la formazione di casa e l’Argentario, partita vinta dagli ospiti con il punteggio di 2-0.
Proprio quanto il direttore di gara ha sancito la fine del match, ecco che il dirigente in questione si è avvicinato al fischietto “con fare minaccioso e aggressivo”, come si legge sul comunicato del giudice sportivo. Espulso dall’arbitro, Magrini lo ha colpito con un calcio poco sopra la caviglia, costringendolo a recarsi in ospedale per il forte dolore procuratogli.
Figc, squalifica per il dirigente Under 17: -2 in classifica
Un comportamento molto grave che ha spinto il giudice sportivo ad usare il pugno duro, con una squalifica di ben quattro anni per il dirigente.
A pagare però è anche la società che si è vista infliggere due punti di penalizzazione in classifica come stabilito dalle misure amministrative per contrastare gli episodi di violenza, misure che sono state aggiornate con l’inasprimento delle sanzioni. In virtù della penalizzazione, la classifica della Castiglionese cambia con i punti che scendono da 7 a 5 e la squadra che perde una posizione, finendo al quart’ultimo posto, in compagnia della Virtus Maremma e con un solo punto di vantaggio rispetto proprio all’Argentario.
Una sanzione quindi molto dura per un comportamento che purtroppo si vede con troppa frequenza sui campi di calcio anche giovanili, proprio in quei contesti dove dirigenti e allenatori dovrebbero dare il buon esempio per far crescere le nuove leve all’insegna dei sani valori dello sport. Quello che non è accaduto nel match in questione e che purtroppo accade raramente sui campi di calcio italiani.