La prossima giornata di Serie A è ormai quasi alle porte. Polemica dopo le designazioni arbitrali: torna in auge il caso Mariani
Archiviata la sosta per gli impegni delle nazionali è nuovamente tempo di esplorare i temi relativi al campionato. Nello specifico riparte la corsa scudetto con una parte alta della classifica estremamente corte e ricca di possibili pretendenti.
Tra queste inevitabilmente anche Napoli e Inter, reduci peraltro dal tanto chiacchierato scontro diretto di San Siro finito 1-1. A margine di quella partita non sono mancate le polemiche soprattutto in merito alla direzione di gara di Mariani, con particolare focus sull’episodio del calcio di rigore concesso per contatto tra Anguissa e Dumfries.
Una decisione controversa e che ha sostanzialmente diviso il grande pubblico tra i favorevoli e i contrari. Nella seconda schiera in primis Antonio Conte che non ha fatto mancare il suo forte disappunto nel post partita, scatenando ulteriori polemiche sull’accaduto.
Ancora caos su Mariani: “Pericoloso precedente”
Col rientro in campo della Serie A c’era grande curiosità sul destino dello stesso Mariani, che designazioni alla mano è stato è finito per ricoprire il ruolo di var di Como-Fiorentina e avar di Parma-Atalanta.
Una decisione che fa riflettere e che ha portato ad una piccola diatriba social. Su X Francesco Ordine riportando la notizia ha scritto: “Designato per il var di Como-Fiorentina e avar di Parma-Atalanta: come dire vai a Lissone e pensa al rigore di Inter-Napoli”.
Un’affermazione ripresa dal collega Fabio Ravezzani che ha detto la sua in maniera netta e pungente: “Se fosse così sarebbe grave. Il rigore c’era come il contatto, evidente, su Dumfries lanciato a rete. Se questo non è fallo, depenalizziamo l’89% dei contatti in area. Una sanzione non solo sarebbe ingiusta, ma crea un pericoloso precedente. Per un errore vero, la radiazione?”.
Parole forti quelle di Ravezzani che dunque non condivide una lettura del genere sull’operato dell’arbitro Mariani, che dunque per questo weekend di Serie A non sarà in campo fischietto alla mano a dirigere alcuna partita. Piuttosto vestirà i ruoli di Var e Avar in due circostanze.