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Napoli-Roma, Ranieri spiega le condizioni di Dybala. E poi rivela la sua ‘missione’

Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa per presentare Napoli-Roma. Le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso

Nuovo debutto alla Roma per Claudio Ranieri. Il neo tecnico giallorosso torna in panchina al Maradona di Napoli, dove affronterà la capolista della Serie A 2024-2025 guidata da Antonio Conte.

Roma, Ranieri in conferenza stampa – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

Calciomercato.it vi offre la conferenza stampa di Ranieri alla vigilia di Roma-Napoli.

Come stanno Dybala e Hummels? “Dybala l’ho visto oggi per i primi 20 minuti, fatemi parlare con lui e con i fisioterapisti. Non so come è abituato, quanti allenamenti deve fare prima di essere disponibile. Oggi Hummels ha fatto tutto l’allenamento, mi lascia sereno di decidere come voglio”.

Come si affronta il Napoli di Conte? “Prima che iniziasse il campionato avevo detto che sarebbe arrivato primo o secondo. Ora è di nuovo in auge, sarà una partita bella e difficile, sia per noi che per loro”.

Questa squadra ha una mentalità vincente? “Ora è difficile dirlo. I giocatori sono validi, quando perdi entri in una spirale negativa, il mio lavoro è di ridargli fiducia in loro stessi. I risultati sono quelli che contano, i risultati accrescono l’autostima, la fiducia in se stessi e nei compagni. La qualità certo che c’è, è una buona squadra, con tutto. Vanno ora supportati da me e da tutti quelli che stanno dietro, i tifosi che sono la prima cosa, l’anima di una squadra. L’allenatore può essere bravo o no, ma sono i tifosi la benzina della squadra. Ora dobbiamo essere noi bravi a tirarceli dietro con prestazioni e voglia di far vedere chi siamo”.

Qual è il problema di Dybala? È mentale? “Dobbiamo parlare, se ha questo fastidio bisogna risolverlo. Se non c’è nessun fastidio bisognerà scandagliare ancora di più. Noi stiamo facendo tutto il possibile affinché sia disponibile. Lui è sempre propositivo. Io non voglio comunque mai rischiare i miei giocatori, preferisco perderli per una partita piuttosto che per un mese. Ci sono tre partite in sequenza, voglio parlare con lui e capire quello che mi può dare”.

Sul clima ambientale. “Ringrazio in primo luogo i tifosi per l’affetto. La pressione l’ho sempre avuta, se non la sentissi non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti, ha fatto male, ha fatto peggio. Non serve un mago, serve una persona normale che gli dia fiducia e piano piano si risolvono i problemi del malato se la squadra è malata. Io ho sempre cercato di tirare fuori il bambino che è dentro di loro. Facciamo un mestiere meraviglioso, che sogniamo da quando siamo bambini. Ora dobbiamo tornare indietro e giocare con quell’entusiasmo. Non siamo più bambini, siamo adulti e vaccinati, abbiamo responsabilità. Poi si può giocare bene o male, hanno già giocato bene. Certo che se uno è malato non guarisce dall’oggi al domani. Ci sono degli step e siamo pronti a farli tutti compatti, società, spogliatoio, e sono convinto che il pubblico ci darà una mano”.

Dovbyk come sta? “Non ha problemi, sta bene”.

Cosa ha consigliato a Pellegrini per superare questo momento? “Da capitano deve saper reagire. Quando cadi la cosa più bella è vedere come ti rialzi, con cattiveria e determinazione. Lui è un po’ introverso per essere un romano, si tiene tutto dentro, deve reagire alle avversità e sono convinto che lo farà”.

Lei che spogliatoio ha trovato come umore? “Se Juric l’ha trovato triste, immaginate io (ride, ndr). Per questo ho parlato del bambino dentro di loro, gli ho ricordato come eravamo tutti. Se faccio questo mestiere è perché ho un sogno dentro, voglio che lo tirino fuori. Facciamo il mestiere più bello del mondo, ci pagano, solo chi cade può rialzarsi e noi abbiamo la possibilità di rialzarci”.

Lei ha detto che Angelino non avrebbe più giocato nei tre centrali. “Gli allenatori sono tutti bugiardi (ride, ndr)”.

In caso di difesa a tre può giocare Cristante lì? “Può giocare l’ì, ma se ho Hummels perché deve giocare Cristante? Evidentemente prima non stava bene Hummels. Tante volte l’allenatore fanno mosse strane ma sanno cosa possono chiedere ai giocatori, li vedono loro. Il calcio è vario, cambia da un giorno all’altro, noi allenatori dobbiamo essere sul pezzo, pronti. Magari voi volete sapere se gioco a 4 o a 5 o a 3, ma il Napoli ad esempio come gioca? 4-3-3? Guardatelo bene. A 5 e mezzo”.

 

 

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Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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