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Lazio-Bologna, Baroni al settimo cielo. Poi spiega le condizioni di Zaccagni, Romagnoli, Dia e Tavares

La Lazio non si ferma e centra la quinta vittoria consecutiva in campionato e resta agganciata al gruppo scudetto: le parole di Baroni dopo il 3-0 col Bologna

La Lazio batte 3-0 il Bologna e resta agganciatissima al gruppone in lotta per lo scudetto con quattro squadre a quota 28 punti ovvero -1 dalla vetta occupata dal Napoli. Il rosso a Pobega cambia il match dell’Olimpico, che poi la squadra di Baroni è brava a incanalare definitivamente.

Marco Baroni (LaPresse) – calciomercato.it

La Lazio vola con i gol di Gigot, Zaccagni e Dele-Bashiru che chiude la sfida nel recupero. In conferenza stampa le parole del tecnico Marco Baroni:

La cosa che la rende più orgoglioso? “Dopo una sosta, anche se ho lavorato con 12-13 giocatori e hanno avuto spazio ed era giusto così, abbiamo ripreso forte. La squadra è entrata con una mentalità forte, avevamo preparato situazioni sul corto-lungo. Sapevamo che la loro pressione potevamo eluderla con dei movimenti precisi. Ho visto una squadra con una mentalità forte, non era facile con questo Bologna, preparare le partite contro Italiano è molto complicato”.

Anche stasera altri due gol dalla panchina. Sta cercando di portare tutta la squadra sullo stesso livello? “Ieri nell’ultimo allenamento sono andato in difficoltà perché ho visto giocatori che stavano benissimo. Dia era arrivato all’ultimo, Taty si era allenato venerdì, Pedro aveva avuto qualcosina, Isaksen era tornato dalla nazionale. Ma ieri ho visto una squadra che chiunque avesse giocato avrebbe fatto bene. C’è una convinzione di gioco. Si può vincere non meritando, ma se non sbagli la prestazione è più facile avvicinarsi alla vittoria”.

Il 4-3-3 è un po’ meno efficace? “Oggi eravamo un pochino sporchi in alcuni attaccanti. E non è facile fare viaggi intercontinentali, per me la squadra ha fatto molto bene in parità numerica. Ho visto cose che in rifinitura solitamente non sbagliamo, volevo togliergli dei riferimenti. Pedro faceva movimenti, faceva quasi il centrocampista, così Zaccagni che ha aperto spazi. Nel primo tempo abbiamo sbagliato sempre un pochino la rifinitura. Ma sono molto contento della prestazione della squadra”.

Quanto può aiutare che la Lazio sia a fari spenti e la stessa piazza non ha esigenze di risultati importanti? “La classifica non si guarda. Voglio che la squadra cresca forte nell’identità. Voglio fare un calcio dinamico, arriveranno momenti difficili, ma se hai creato un’identità forte li superi”.

La Lazio fa vedere qualità, sono le caratteristiche o è il gioco che li esalta? “Non lo so questo, ma a me piace un calcio di mobilità. Perché devo mettere Rovella basso o altri a fare le mezzali? Ormai sono tutti tuttocampisti, meno riferimenti do all’avversario più è facile. Poi ognuno fa il suo calcio. Se vogliamo fare un tipo di gioco qui lo possiamo fare”.

Come sta Romagnoli? Tavares e Dia oltre a Zaccagni? “Zaccagni ha preso un colpo. Le contusioni forti sul quadricipite vanno tenute d’occhio, Dia sta bene, è passato tutto. Romagnoli aveva preso una pallonata forte sul polpaccio. Lui all’intervallo mi ha detto che gli si stava indurendo e abbiamo preferito non rischiare. Nuno ha una cosa piccola, abbiamo uno staff sanitario di altissimo livello, anche con Lazzari hanno anticipato i tempi. Non perderà molte partite”.

Avete avuto qualche difficoltà nel riempire bene l’area di rigore? Il Bologna ha difenso molto bene, è una squadra forte, ha perso solo una partita. Non è facile giocare contro questa squadra qui, per questo ho parlato di più qualità, non eravamo brillanti nell’ultima rifinitura, ci sono tanti passaggi, lo stop, cosa che ci sono mancate nella rifinitura. Ma peril resto la squadra ha sviluppato un calcio con grandissima personalità, sono davvero contento.

Ha la sensazione che tremino le gambe agli avversari davanti a questa Lazio? “Noi lavoriamo per attaccare, faccio poco lavoro difensivo perché credo che ci si difenda attaccando. Anche il centrocampista in più ci dà palleggio. La squadra deve comandare il gioco, noi non siamo una squadra che sta davanti all’area di rigore. Noi dobbiamo difenderci così”.

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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