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Scandalo Figc, la sentenza è una stangata: “Vicende vergognose”

Nuovo caso che riguarda il calcio italiano con il giudizio che sa di atto d’accusa nei confronti della Federcalcio e non solo

Il calcio italiano non riesce a risalire la china. In campo, come fuori, i problemi appaiono irrisolti ormai da anni. Sul terreno di gioco il pesante ko dell’Italia contro la Francia ha riacceso i dubbi sulla Nazionale di Spalletti, fuori non mancano casi che gettano ‘fango’ sull’intero movimento.

Gravina in conferenza stampa
Scandalo Figc, la sentenza è una stangata: “Vicende vergognose”(LaPresse) – Calciomercato.it

Soltanto restando agli ultimi mesi si può ricordare l’inchiesta della Procura di Milano sulla tifoseria di Inter e Milan, oppure le ripetute penalizzazioni per problemi economici, soprattutto in Serie C. La Figc però è nel mirino anche per l’indagine che vede coinvolto il presidente Gabriele Gravina, accusato di auto-riciclaggio e appropriazione indebita in un’inchiesta portata avanti dalla Procura di Roma.

I magistrati della capitale hanno da poco respinto al richiesta di sequestro di 140mila euro, ma a far sollevare polemiche non è questa decisione, quanto quella della Procura Federale. Al contrario di un certo attivismo negli altri casi, il procuratore Chiné non si è ancora mosso per l’indagine che vede coinvolto il presidente Gravina, né si è attivato per l’indagine di evasione fiscale che vede coinvolti alcuni arbitri italiani.

 Figc, Gravina sotto attacco: “Uno scandalo”

A parlare del mancato intervento della Procura Federale è il giornalista Paolo Ziliani che, su X, riporta un articolo di Michele Spezia su ‘storieesport’ in cui si metteva in evidenza proprio il fatto che Chiné non sia ancora intervenuto sulle due vicende giudiziarie.

Gravina sugli spalti
Figc, Gravina sotto attacco: “Uno scandalo” (LaPresse) – Calciomercato.it

Ziliani, nel riportare l’articolo di Spezia, scrive: “Lo scandalo della Procura federale che dorme e non batte ciglio davanti alle vergognose vicende dell’evasione fiscale degli arbitri e all’imbarazzante inchiesta in cui è coinvolto Gravina, presidente FIGC, che per l’aperta e conclamata violazione del Codice Etico avrebbe già dovuto – al pari dei 50 arbitri AIA – essere deferito dal procuratore federale Chinè e sottoposto a procedimento disciplinare”.

Quello di Ziliani è un attacco in piena regola al movimento calcistico italiano: “L’ennesima conferma che il calcio italiano ha di fatto abolito la giustizia sportiva: che resta in vigore solo per i ladri di galline”.

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