Dopo il pareggio contro il Milan, per i bianconeri arriva l’accusa che tira in ballo anche la dirigenza: c’ĆØ la formazione di Inzaghi nel mirino
Inter favorita, Juventus in silenzio. Questo il giudizio di Antonello Angelini sulla questione arbitri ed errori arbitrali.
Il giornalista ĆØ intervenuto a Ti Amo Calciomercato sul canale Youtube di Calciomercato.it e ha messo in evidenza un aspetto relativo al comportamento della societĆ bianconera. Il riferimento ĆØ alla questione arbitrale e al silenzio che ha accompagnato quello che definisce l’errore arbitrale piĆ¹ grande. Angelini ha, infatti, affermato: “L’errore arbitrale piĆ¹ grande del campionato ĆØ stato il rigore non dato a Savona in Juve-Cagliari che ĆØ clamoroso. Quel rigore ti costa due punti e con quei due punti, nonostante tutti i rigorini a favore dell’Inter e le espulsionine a favore dell’Inter, saresti stato ad oggi a due punti dai nerazzurri che ĆØ comunque la squadra che ha vinto lo scudetto, rodata, aiutata. Ć forte, non ne avrebbe bisogno e, nonostante questo, ha la fortuna di avere la sudditanza psicologica di arbitro e var”.
Quindi aggiunge: “Alcuni rigorini, compreso quello della penultima giornata, ce lo ricordiamo tutti. Roba che alla Juve o alle altre non li danno mai: ha scatenato anche le ire di Conte ed il Napoli non ĆØ trattato male”.
Juventus, Angelini e la questione arbitri: “Silenzio bianconero”
Ma piĆ¹ che gli errori arbitrali, il problema ĆØ rappresentato dalla reazione della Juventus e della dirigenza bianconera, rimasta in silenzio al contrario, ad esempio, di quanto fatto dall’allenatore del Napoli.
“Brilla l’assenza completa della societĆ Juventus – le parole del giornalista – in qualsiasi dichiarazione ed ĆØ una cosa che non puĆ² essere giustificabile. Capisco lo stile Juventus, ma come ĆØ possibile che dopo la partita contro il Cagliari un dirigente non si sia presentato per parlare di quell’episodio. Devi crearti il credito”.
Ecco quindi l’attacco diretto alla scelta della societĆ bianconera: “L’episodio piĆ¹ clamoroso del campionato e c’ĆØ stato il nulla, il silenzio: non ne posso piĆ¹, non mi sento tutelato”.