La presenza del tecnico pugliese fondamentale per portare Buongiorno al Napoli e sfilarlo ai bianconeri, il retroscena di mercato
Il Napoli continua a rimanere in vetta alla classifica, dopo la vittoria con la Roma. Gli azzurri non entusiasmano dal punto di vista del gioco, ma hanno trovato grande solidità difensiva. Soprattutto grazie a un innesto, quello di Alessandro Buongiorno, acquisto a dir poco azzeccatissimo.
Il difensore prelevato dal Torino sta facendo la differenza e sta trovando maggiore spazio anche in Nazionale, a conferma del suo valore. Un gran colpo quello dei partenopei, che lo hanno sottratto a una concorrenza agguerrita. Inclusa quella di Inter e Juventus. Delle modalità del suo arrivo in azzurro e del ‘rimpianto’ bianconero, abbiamo parlato a ‘Napoli Zone’, sul canale Youtube di Calciomercato.it, con Marco Bonetto, giornalista di ‘Tuttosport’.
“La Juventus ha fatto di tutto per Buongiorno”, il ruolo di Conte
La Juventus ci ha provato sul serio, a prendere il difensore oggi al Napoli, ma non ce l’ha fatta. Stando a Bonetto, quanto fatto da Antonio Conte è stato fondamentale.
“Napoli e il Napoli hanno portato a casa un ottimo difensore, ma anche un giocatore di modestia, professionalità – ha spiegato Bonetto – Non mi stupirei se Buongiorno chiudesse la carriera a Napoli o che portasse avanti un lungo percorso. Conte ha convinto Alessandro sull’accettare questa scommessa. E quindi l’intelligenza e la bravura del giocatore sono sotto gli occhi di tutti. Il problema del giocatore poteva essere capire quali aspettative avesse il Napoli e cosa pensavano Conte e il Presidente. Dubbi che possono avere tutti i giocatori dopo quella stagione del Napoli. La Juventus ha fatto di tutto per prendere Buongiorno prima della firma di Alessandro con il Napoli. Anche l’Inter era su Buongiorno. La Juve non era mai stata presa in considerazione dal ragazzo, mentre per Cairo sì. E’ stato un passaggio chiave, perché il Torino avrebbe guadagnato di più. Il secondo passaggio chiave per Alessandro era capire che Napoli si immaginasse. Conte si è messo in gioco per primo, è stato fondamentale. Si sapeva che a Conte piacesse Buongiorno già da due anni. Magari se Alessandro sarebbe andato altrove, Conte l’avrebbe provato a prendere ugualmente”.
Con Bonetto abbiamo poi affrontato altri scenari di mercato, come l’eventualità di vedere Simeone al Torino: “Non ci credo tantissimo. Nelle speranze del Toro, senza dubbio. Per convincere Simeone ad arrivare a Torino e il Napoli a venderlo, servono alcuni passaggi. Punto primo, convincere De Laurentiis e Conte che accettino di aprire alla trattativa. Poi il prezzo. Il Napoli giustamente almeno fino al 30 gennaio potrà ragionare solo in termini economici: una vendita cash o un prestito con obbligo di riscatto. Perché mai prestare un giocatore a qualcuno per fare un piacere? Se proprio vorrà fare a meno di Simeone, farà di tutto per venderlo al meglio possibile. Poi il terzo passaggio è nodale: convincere il giocatore, non solo di natura economica. Immaginiamo che il Torino sia disposto a dare anche un euro in più per convincerlo, ma resta un attaccante conosciuto in tutta Europa. Ora è ai margini, la concorrenza è spietata a Napoli, ma resta il fatto che Simeone prima di andare in una squadra con un presidente contestatissimo e che può lottare per salvarsi e per arrivare a metà classifica, ci penserà due minuti. Si parla di 15 milioni. Però è una cifra che dubito che Cairo vada a spendere a gennaio”.