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Juve, Di Canio duro: “Mentalità conservativa. Un Dna che aveva già con Allegri”

I bianconeri pareggiano in Champions League, ma l’atteggiamento non piace all’ex calciatore che punta il dito e non risparmia critiche

Secondo 0-0 consecutivo per la Juventus, che dopo quello ottenuto contro il Milan strappa lo stesso risultato anche al Villa Park a Birmingham contro l’Aston Villa nella quinta giornata di Champions League.

Juventus, Di Canio: “Mentalità che aveva già con Allegri” (LaPresse) – Calciomercato.it

Una prova senza grossi sussulti da parte degli uomini di Thiago Motta, che subiscono poco e creano ancora meno, complici anche le tante assenze, soprattutto in attacco. A riguardo si è espresso anche Paolo Di Canio. L’ex calciatore, negli studi di ‘Sky Sport’, ha sottolineato come un innesto in attacco, a gennaio, sia quantomeno necessario: “Milik dovresti tenerlo come scommessa, se rientra bene, ma io non posso non avere un’altra punta da gennaio in poi, perché al massimo fai 0-0 e la Juve non se lo può permettere”.

Juve, Di Canio critico: “Facciamo tanto i raffinati, ma è squadra conservativa”

Di Canio poi non ha risparmiato critiche all’ambiente Juventus, puntando il dito contro l’atteggiamento della squadra e il modo di giocare, sottolineando che tanti si sarebbero aspettati cambiamenti maggiori.

Thiago Motta e il gioco della Juventus criticati da Di Canio (LaPresse) – Calciomercato.it

Visti gli infortuni di Bremer e Cabal si parla inoltre che la priorità possa essere un nuovo difensore centrale. Così si è espresso Di Canio: “Questa è la dimostrazione che è una mentalità più conservativa. Dobbiamo dirlo. Pensavamo ad un gioco avveniristico, però pensavamo di poter vedere qualcosa di diverso dal passato. Qualcuno adesso, in modo filosofico cerca di raccontarci che ‘No, però la squadra fa un pressing 10-12 metri più avanti’. La squadra ha, come dicevamo tutti, dedizione, abnegazione, determinazione, compattezza e volontà di sacrificarsi nella fase di non possesso, però dico anche che ci mancherebbe che questo non ci fosse, visto che latita molto nella fase propositiva. Perciò già qualcosa è stato messo, ma questo ce lo aveva anche nel Dna con Allegri, questa mentalità di lavorare senza palla. Poi possiamo fare i raffinati ‘No, però l’uscita con uno che scende…’: queste sono cagate. Perché è una squadra che conserva. Infatti crea pochi gol e crea molto poco. Facciamo tanto i raffinati, ma è una squadra che vuole conservare per poi sperare di andarsi a prendere il gol”.

Andrea Gariboldi

Classe 1991, giornalista pubblicista, il mio cuore è diviso a metà tra la Brianza e la Maremma. Grande appassionato di sport, in particolare quelli dove il pallone è protagonista, adoro seguire il calcio a qualsiasi latitudine venga giocato

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