In casa rossonera il primo bilancio non è positivo dentro e fuori dal campo e il futuro di Ibrahimovic, uomo di RedBird, rischia di essere in bilico
Una vittoria preziosa, anche se non del tutto convincente quella ottenuta dal Milan sul campo dello Slovan Bratislava. I rossoneri vincono ma non convincono. Ci si aspettava soprattutto un successo con ampio margine e con meno reti subite.
A tal proposito anche Monica Colombo, giornalista del ‘Corriere della Sera’, ha parlato della situazione nel suo intervento a Zona Rossonera sul canale Youtube di Calciomercato.it. “La gara contro lo Slovan è stata dai due volti. Non si può non essere contenti per i tre punti e la classifica della Champions fa sorridere il Milan, soprattutto se si considera come era cominciato il cammino in Europa. Se si analizza la prestazione però sia dal punto di vista del gioco che del tabellino le perplessità ci sono. Sono state evidenziate delle lacune”.
Colombo ha dato anche un voto a quella che fino ad ora è la stagione rossonera: “Il giudizio per ora è sufficiente ma non va oltre il 6. In Champions ha acciuffato una buona posizione, ma il ritardo in campionato è ancora importante nonostante la gara con il Bologna da recuperare. Su Fonseca direi lo stesso. Paradossale che abbia trovato le chiavi in gare che sulla carta erano date per perse come Inter o Real, ma il Milan è troppo altalenante. La dirigenza è sul 5.5. Soprattutto per non aver deciso di puntare su allenatori che al Milan sarebbero venuti di corsa contromano in autostrada, come Conte, Sarri, De Zerbi o Allegri, scegliendo invece Fonseca, che sarà preparato ed è una brava persona, ma a mio avviso questi tecnici sono superiori”.
Milan, Ibrahimovic può salutare: dipende da chi sarà il proprietario
Il futuro potrebbe però riservare delle sorprese: “Qualora Cardinale non ripagasse il debito e il Milan tornasse ad Elliott, se scomparisse Cardinale scomparirebbe anche Ibrahimovic che è partner di RedBird. Moncada ha il contratto in scadenza. Io non credo che venga allontanato, potrebbe esserci un rimpasto nell’area sportiva, ma molto dipenderà da chi sarà il proprietario del Milan la prossima estate”.
“Più anime nel Milan? Probabile, perché Furlani più espressione del Fondo Elliott e Ibra trait d’union con l’azionista. Per la proprietà l’annata sarebbe negativa qualora non si qualificasse in Champions. La proprietà però non ha mai messo lo scudetto come obiettivo da conquistare, quindi i parametri potrebbero non essere gli stessi dei tifosi. Prima di bocciature e declassamenti bisognerà vedere la posizione finale di campionato. Ibrahimovic non vede con pienezza il ruolo tra proprietà e campo, ma perché si sente co-proprietario. Quella figura la fa in parte Moncada, non di certo Furlani. Ciascuno ha delle competenze indubbie nelle rispettive aree, ma non ha quel compito né nelle sue corde né nel bagaglio. Credo che su questo la società correrà ai ripari e una figura verrà inserita”.
Infine una chiosa sul mercato: “Fofana è una pedina troppo importante, manca un sostituto. Non sembra esserci questa grande volontà nel fare acquisti a gennaio, se l’investimento si farà non sarà qualcosa di alto esborso economico. Non mi aspetto nomi roboanti. Sarà un giovane nel caso. Bondo? Difficile, il Monza in situazione complicata di classifica, Pessina infortunato, complessa una cessione a gennaio. Un ritorno di Maldini? Daniel è stato ceduto con formula non conveniente. Vero che il Milan lo può ricomprare a 6 milioni, ma possibilità di ritorno a Milano sono remote o quasi nulle. Non solo per gennaio, perché come Bondo difficile che Monza lo venda considerata la zona di classifica. Ma per il futuro è complesso torni al Milan. Almeno con questa proprietà. Sembra si sia voluto dare segnale dando un taglio netto con tutto quello che era legato a Maldini”.