Quarantuno partite ai box. Un giocatore in declino fisico, ecco la domanda che deve porsi Cristiano Giuntoli
Thiago Motta in emergenza. A Birmingham, anche per scelta sua di non portarsi qualche giovane della NextGen, ha avuto a disposizione soltanto 14 calciatori di movimento. E l’emergenza è destinata a proseguire, visto che non si hanno ancora certezze assolute sui recuperi di Nico Gonzalez (fuori da oltre 2 mesi, un mistero) e Douglas Luiz. In parte pure su quelli di Vlahovic e Weston McKennie. Irrecuperabili invece, perlomeno per questa stagione, sia Bremer che Cabal.
L’eccessivo numero di infortuni rischia di compromettere l’annata bianconera, cominciata col piede giusto prima di subire una brusca frenata, tra calo di rendimento ed espressione di un gioco fin troppo sterile. Il tutto a causa in primis proprio dei tanti guai fisici che hanno azzoppato la rosa. Certamente incompleta, manca una alternativa credibile a Vlahovic, cosa che Milik non è, ma che a ranghi completi sarebbe comunque competitiva quantomeno per il piazzamento Champions.
Il calciomercato di gennaio verrà in soccorso del tecnico italo-brasiliano, con il tanto osannato Giuntoli chiamato a non sbagliare alcuna scelta. La priorità non sarà l’attaccante, bensì un difensore se non due. Il budget sarà scarso, a meno di una cessione importante come potrebbe essere quella di Fagioli, di conseguenza il rischio di prendere il giocatore sbagliato sarà altissimo. Specie se si andrà davvero su qualche ‘scarto’ dei principali club stranieri.
Scarto non sarebbe Antonio Silva, non a caso è un nome difficile da raggiungere considerate le richieste del Benfica. Lo sarebbe eccome, invece, Milan Skriniar. Difensore tra i più forti in circolazione fino al 2022, oggi lo slovacco è la bruttissima copia di se stesso. E con oggi intendiamo le ultime due stagioni e mezzo. L’ultimissima all’Inter, dove è stato fuori 52 giorni – praticamente tutta la seconda metà – saltando 12 partite per problemi alla schiena. Tra i peggiori guai fisici, insieme alla pubalgia, che possa colpire un calciatore.
Ad aprile del 2022 fu costretto a operarsi al rachide lombare, presso la ‘Clinique du Sport’ di Merignac. Da quel momento inizia una sorta di parabola discendente per Skriniar. A Parigi altro infortunio serio, stavolta all’articolazione della caviglia (83 giorni ai box, out 17 gare) con nuova operazione annessa, e la conferma di un (inesorabile?) declino fisico. Pure per ragioni tecniche, con Luis Enrique che ormai gli preferisce l’ultimo arrivato Pacho, lo slovacco ha perso la maglia da titolare finendo sulla lista cessioni del club di Al-Khelaifi.
La Juve è interessata, ma potrebbe prenderlo solo in prestito visto che guadagna sui 10 milioni l’anno bonus esclusi e ha un contratto che scade a giugno 2027. La domanda, tuttavia, sorge spontanea: questo Skriniar, che a febbraio compierà 30 anni e che per molti è ‘pronto’ per la tranquilla Arabia, quanto potrebbe essere utile alla causa?
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