I due centrocampisti messi a paragone: lo scozzese si è già rivelato decisivo, l’olandese deve ancora prendere in mano la squadra
Il colpo dell’estate. Teun Koopmeiners è stato celebrato così quando si è finalmente chiusa la trattativa che dall’Atalanta lo ha portato alla Juventus. Un affare estenuante che ha tenuto banco l’estate intera e si è concluso poi negli ultimi giorni utili per una cifra complessiva intorno ai 60 milioni.
Negli ultimi giorni è arrivato anche Scotto McTominay al Napoli: lo scozzese è stato fortemente voluto da Antonio Conte e il patron azzurro Aurelio De Laurentiis ha avallato il suo acquisto per 30 milioni di euro. Uno costato la metà dell’altro, ma il rendimento ha sovvertito qualsiasi previsione.
Ci si aspettava da Koopmeines la capacità di prendere la Juve per mano, con la sua qualità in zona gol e negli assist, il suo saper essere faro del centrocampo come accaduto all’Atalanta. Complice anche qualche problema fisico, invece, il 26enne è apparso la controfigura del calciatore ammirato a Bergamo. Le statistiche raccontano di uno zero alla voce gol e di due assist confezionati per i compagni nelle 14 partite fin qui disputate. Poco, troppo poco, per chi è stato il colpo più costoso dell’estate bianconera.
Koopmeiners delude, McTominay incanta: Juve e Napoli agli opposti
Se Koopmeiners ha finora deluso, lo stesso non si può dire di Scott McTominay. Qualcuno ha storto la bocca al momento del suo arrivo, tirando in ballo il suo non essere titolare al Manchester United.
Conte però lo ha voluto e gli ha consegnato immediatamente una maglia da titolare. Fiducia ripagata in toto: oltre a due assist, lo scozzese con la rete al Torino è arrivato già a quota tre gol in campionato, più uno in coppa Italia. Un rendimento elevatissimo che lo fa essere uno dei colpi, per il rapporto prezzo-qualità, più indovinati dell’estate 2024. Il Napoli se lo coccola, anche pensando ai trenta milioni in meno spesi rispetto a Koopmeiners. L’uno costato la metà dell’altro, quando si dice che i soldi non fanno la felicità… almeno dopo quattordici giornate di Serie A.