A Zona Rossonera, sul canale YouTube di Calciomercato.it, si fa il punto della situazione in casa del Diavolo: attenzioni puntate sul prossimo mercato
Non c’è tempo di dormire sonni tranquilli in casa Milan. Il Diavolo dopo la vittoria contro il Sassuolo in Coppa Italia è già chiamato a pensare all’Atalanta.
Il successo in Coppa Italia ha comunque dato tante indicazioni importanti ai rossoneri. Le scelte di formazione di Paulo Fonseca possono, d’altronde, essere viste come dei messaggi rivolti alla proprietà. Il portoghese si è, infatti, affidato ad un ampio turnover, mandando però in campo sia Tijjani Reijnders che Youssouf Fofana: “Appena ho saputo che avrebbero giocato contro il Sassuolo ho pensato “Fonseca è pazzo” – afferma Francesco Letizia, giornalista di Sportitalia, ai microfoni di Zona Rossonera, sul canale YouTube di Calciomercato.it -. Ho pensato fosse un grande errore e invece ha avuto ragione lui. E’ stato il segnale di voler chiudere la gara in mezz’ora. La loro presenza e quella di Leao è stata un segnale per gli altri 8 e per gli avversari. Grosso forse senza di loro non avrebbe fatto tutto quel turnover e un po’ ci avrebbe creduto se il Milan avesse messo in campo una squadra meno competitiva. E’ stata alla fine una grande mossa, anche perché non hanno consumato tutte queste energie”.
Ma come detto, la scelta di mandare in campo sia Fofana che Reijnders, può essere anche un messaggio rivolto a Ibra e Moncada. La coperta a centrocampo è corta: “Fonseca dice sempre di essere a posto, ma sembrano continui segnali di richiesta d’aiuto sul mercato, perché mettere in campo i due titolari in Coppa Italia significa che non ne ha altri. Così come Loftus-Cheek al posto di Pulisic. Non penso che una persona così scrupolosa come Fonseca possa pensare che mettere l’inglese al posto di Pulisic sia la stessa cosa, ragion per cui dire “io il vice Pulisic non ce l’ho sono costretto a mettere tutt’altro”. Quindi secondo me implicitamente una richiesta d’aiuto c’è, anche se non pubblicamente”.
Calciomercato Milan, Letizia: “Stiller per il centrocampo”
Così arriva il nome per il centrocampo. Per rafforzare la mediana del Milan si guarda in Germania e più precisamente in casa Stoccarda.
“Mi piace molto Angelo Stiller – prosegue Letizia -, che so che piace molto a Moncada. Può dare al Milan un salto di qualità ulteriore. Bisogna però capire cosa vuole Fonseca. Se una riserva da alternare a Fofana e Reijnders oppure un titolare per portare l’olandese sulla trequarti e spostare Pulisic. Secondo me la squadra oggi rende meglio con l’americano trequartista, quindi se dobbiamo trovare un elemento di rotazione, la storia ci insegna che i giocatori crescono solo se li fai giocare tanto. Un centrocampista serve, ma il livello deve capirlo Fonseca. Se lui è orientato a provare un nuovo equilibrio con due giocatori più difensivi davanti alla difesa spostando Reijnders allora va preso un titolare. Stiller è un buon nome, lo stesso Ricci, anche se non condivido la valutazione. Se invece Fonseca è convinto di tenere Pulisic sulla trequarti, allora serve una riserva, che però deve essere un giocatore che deve avere il giusto spazio”.
Arriva anche un messaggio alla società in vista del mercato. Letizia ha le idee chiare: “Ho dubbi sul profilo. Le mie posizioni sono con una linea di credito aperta nei confronti di società e dirigenza, ma mi permetto di fare una critica. A gennaio non ci serve l’ennesimo Pellegrino, Lazetic o Terracciano. Al Milan serve qualcuno che possa dare qualcosa in questi sei mesi e negli anni a venire. Va bene una scommessa, ma che sia solida. Serve qualcuno che abbia almeno 50/60 presenze da professionista e magari una decina in Europa e che abbia meno di 25 anni. Questo è il mio identikit, poi magari Fonseca cambia tutto e Moncada fa un’altra cosa ancora”.
Abraham al capolinea, Letizia: “E’ forte, ma serve un bomber, ecco i nomi”
L’intervista a Francesco Letizia prosegue, parlando di attacco, dove si sta mettendo in mostra Tammy Abraham. Per l’inglese, però, sarà complicato rimanere al Milan.
“A me piace, è un giocatore forte – prosegue il collega -. Però la sensazione è che se vogliamo fare un salto di qualità davanti bisogna prendere un titolare e Morata fare la riserva. Siccome non penso che ci si possa privare di Morata dopo un solo anno, allora il sacrificato mi sembra possa essere Abraham. Perché sono tanti anni che il Milan sta tirando avanti la corda senza prendere un titolare di 25 anni. Abraham e Morata sono una meravigliosa pezza al problema, è oggettivo. Se va risolto il problema va preso un attaccante in estate. Io sogno Sesko da una vita, ma siamo fuori dalla portata economica. Gimenez è un giocatore forte, piace anche al mister come aveva detto in conferenza. Serve una prima punta così, forte e giovane. terrei d’occhio con attenzione il profilo di Castro, anche se non ha forse quelle caratteristiche che potrebbero andare bene per il Milan. Sulle analisi dei profili bisogna però andarci con i piedi di piombo. Noi giornalisti ci facciamo magari un’idea, che può essere fondata anche sui principi. Io posso dirti che Castro magari non mi dà tutte le caratteristiche che possono andare per il gioco di Fonseca, ma magari Fonseca avvalla il suo acquisto. I nomi sono questi e Abraham rischia di essere il sacrificato”.
Si parla poi di giovani rossoneri, quelli del Milan Futuro, che stanno trovando poco spazio in prima squadra: “Se un giovane viene portato in panchina e non gioca ha importanza relativa. Se poi non giochi, perdi sostanzialmente un giorno. Sono sorpreso del fatto che Fonseca non attinga da questi ragazzi per ottenere qualche minuto. Pensare magari a Jimenez da titolare, perché non dare minuti a Liberali, che potrebbe davvero essere il vice Pulisic. Non capisco perché Fonseca non esplori questo tipo di soluzione. Abbiamo provato a stuzzicarlo in conferenza, ma lui ha sempre fatto un po’ il pesce barile. L’unico che continua a vedere è Bartesaghi. Quindi ho l’impressione che o ci sia una direttiva dall’altro nel toccare il meno possibile il Milan Futuro che già sta andando male oppure il mister ha timore che cambiare qualcosa rischi di alterare l’equilibrio che la squadra sta pian piano riuscendo ad ottenere. Quella con il Sassuolo poteva essere la partita di Liberali, ma alla fine ha ragione il mister”.
Si parla infine anche della importante trasferta a Bergamo: “C’è un modo solo per affrontare la partita – conclude Letizia -. Deve andare in campo il Milan di Madrid a livello di spirito. Ci vuole la faccia cattiva, una squadra coperta e in grado di fare male. Il Milan deve tenere botta e colpire alla prima occasione. Vado ad estremizzare, ma è la gara più difficile dell’anno secondo me. Vedremo l’anno cosa ci riserverà, ma al momento è la più difficile gara in assoluto. L’Atalanta è molto in forma, è la squadra più forte in Italia secondo me, ma se il Milan vince a Bergamo la stagione allora cambia faccia. Anche le cose fatte in Champions assumono un sapore diverso. Se il Milan dovesse vincere a Bergamo e si guardano i risultati da Monza in poi, alla fine il Milan sbaglia solo la gara di Cagliari. Il pari con la Juve è una brutta partita, ma non un brutto risultato. Vincere a Bergamo è un’altra cosa. L’Atalanta è squadra che se lasci un’opportunità ti fa gol. Lo scorso anno era stata ripresa e poi persa con un folle colpo di tacco. Serve faccia cattiva, altrimenti il Milan non ne tirerà fuori granché”.