In casa Juventus si ragiona sulle strategie in vista dell’ormai imminente sessione invernale del calciomercato
In attesa di conoscere le avversarie nel Mondiale per club, il cui sorteggio verrà effettuato domani, la Juventus si prepara a tornare in campo dopo il deludente, ed ennesimo, pareggio contro il Lecce, con la rete del definitivo 1-1 subita da Ante Rebic in pieno recupero.
Anche questa volta, la squadra di Thiago Motta non è riuscita a portare a casa il bottino pieno, nonostante il vantaggio realizzato da Andrea Cambiaso. I minuti finali sono stati decisivi, in senso negativo, e i bianconeri adesso sono chiamati a raccogliere l’intera posta in palio nella quindicesima giornata del campionato di Serie A contro il Bologna di Vincenzo Italiano, ex squadra di Motta e reduce dal rotondo 4-0 rifilato al Monza di Alessandro Nesta negli ottavi di finale della Coppa Italia. Ma, questioni di campo a parte, si parla, e non poco, in questi giorni delle operazioni che potrebbero essere fatte nella sessione invernale del calciomercato.
Gli infortuni di Gleison Bremer e Juan Cabal costringono Cristiano Giuntoli ad ingaggiare almeno un difensore. I nomi sono quelli di Antonio Silva del Benfica, operazione per la quale si sta lavorando a stretto contatto con Jorge Mendes, e David Hancko del Feyenoord. Gli ostacoli sono di natura prettamente economica, visto che entrambi i club chiedono cifre importanti per i propri calciatori. E, dunque, si ragiona anche su eventuali uscite, una su tutte quella di Nicolò Fagioli. Vi abbiamo anticipato in esclusiva il forte interesse del Marsiglia di Roberto De Zerbi, che si va ad aggiungere al Paris Saint-Germain, ad alcune squadre della Premier League e al Napoli, dulcis in fundo. La richiesta è alta, 25/30 milioni, ma la possibilità di incassare quella cifra potrebbe spingere verso la cessione per rimpolpare le casse in vista di gennaio.
Fagioli tesoretto Juve, ma il rinnovo di Vlahovic non arriva. E se partisse a gennaio?
Nel frattempo, attenzione anche alla situazione degli attaccanti. Mentre si parla tanto di un vice Vlahovic, visto che Milik è attualmente infortunato, non si registrano segnali positivi per il prolungamento di contratto del centravanti serbo, con gli agenti forti di un accordo in scadenza nel 2026 con un ingaggio da 12 milioni di euro netti, cifre decisamente fuori dai paletti imposti dal nuovo corso bianconero. Le parti discutono, l’entourage prende tempo, ma lo stipendio dovrà essere notevolmente abbassato e spalmato su più anni per poter arrivare alla fumata bianca. Trattativa non semplice, anche perché, se non dovesse arrivare la firma, ci si ritroverebbe di nuovo con una questione simile a quella di Federico Chiesa, venduto al Liverpool ad un prezzo ribassato ad un anno dalla scadenza.
Possiamo facilmente pensare che Giuntoli non voglia arrivare nuovamente a questo punto, dunque dovrà risolvere il problema nei prossimi mesi, fissando una deadline ipotetica a marzo/aprile, quando si inizierà a programmare anche la prossima stagione. Vlahovic pesa ancora a bilancio, tra valore, ammortamento, stipendio netto e lordo, per 41 milioni di euro. Sotto questa cifra, si genera una minusvalenza che nessuno vuole produrre. Adesso, pensiamo a discussioni poco positive sul contratto e, nello stesso tempo, ad una eventuale proposta per il suo cartellino a gennaio: se così fosse, bisognerebbe necessariamente prenderla in considerazione, visti tutti i temi sul tavolo. Chiaramente, poi, bisognerebbe andare a sostituire un calciatore importante come Vlahovic, con uno almeno di pari livello, e non è detto che ci si riesca a gennaio. Però, è una questione da tenere d’occhio, perché le variabili sono tante e tutte rilevanti in un mercato che si preannuncia decisamente sorprendente.