Il tecnico biancoceleste protagonista assoluto della rinascita della Lazio e continua a meritare il prolungamento: numeri e tempi
La Lazio passa il turno in Coppa Italia battendo il Napoli capolista, imbottito di riserve, collezionando però un altro successo, un altro tassello nella costruzione di quella mentalità di cui parla Marco Baroni da diversi mesi. E proprio il tecnico biancoceleste è l’artefice principale di tutto quello che di bello sta facendo questa squadra nelle tre competizioni. Oggi a deciderla è stata Noslin, che di base è una riserva ma corre alla media di un gol ogni 100 minuti circa. Il significato è che chiunque scenda in campo lo faccia con lo stesso atteggiamento, abnegazione e utilità tattica degli altri. Anche se la qualità varia parecchio, come normale che sia.
Marco Baroni è diventato l’uomo che ha fatto rinascere la Lazio dalle sue ceneri, dalle dimissioni di Sarri e quelle di Tudor, uno spogliatoio spaccato e tanti leader storici che hanno fatto le valigie. Una ripartenza sulla carta durissima, un anno che poteva essere di transizione e invece si è trasformato in una stagione potenzialmente di enorme livello. L’ex allenatore del Verona, alla prima panchina importante in carriera a 60 anni, ha ricomposto tutti gli aspetti dell’ambiente Lazio, compreso quello dei tifosi che forse era il più complicato dopo le contestazioni furiose in città. Tra Serie A, Europa League e Coppa Itallia Baroni si sta guadagnando la stima sì, ma soprattutto un riconoscimento nero su bianco. Perché con i biancocelesti ha firmato un contratto fino al 2026, ma nei pensieri di tutti c’è già quello di un prolungamento – magari di altri due anni – per porre basi ancora più solide e dare un messaggio ulteriore di forza in questo progetto.
Lotito non vuole parlare di rinnovo, non conferma pubblicamente ma non smentisce: “La cosa negativa di questo mondo è parlare sempre di denaro, che è l’ultima cosa. Con Baroni c’è un rapporto familiare, non c’è bisogno di parlare, ci siamo stretti la mano, c’è un rapporto di empatia, è una famiglia. Ci sarà tempo e luogo di fare tutto, i meriti non saranno mai disattesi”. Una conferma indiretta, anche perché la questione è nei pensieri della dirigenza.
Nel prolungamento arriverebbe anche un aumento dell’ingaggio (quasi il doppio) con i relativi bonus per i vari trofei. I numeri meritano un accordo che Lotito – per numeri e durata – era pronto anche a riconoscere a Simone Inzaghi prima che andasse via, facendo dietrofront rispetto al rinnovo che era a un passo con la Lazio. Al suo primo anno in biancoceleste Baroni ha superato i 27 punti, alla 14esima giornata, del mister piacentino alla stagione dell’esordio in biancoceleste. E ha avvicinato pure i 31 della prima Inter dello stesso Inzaghi che a fine stagione ha inanellato 25 vittorie. Lotito gli avrebbe affidato le chiavi del futuro della Lazio, ora potrebbe fare lo stesso con Baroni che si sta guadagnando sul campo, magari anche un po’ a sorpresa, un rinnovo e una fiducia immediati.
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