L’ex portiere bianconero commenta la classifica di Serie A: “Vedere tante squadre in una lotta così serrata, rende il nostro campionato ancora più accattivante”
A Roma, si è tenuto l’evento ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, ‘Insieme per il futuro’. L’Ente, in occasione dei primi 30 anni di attività, ha organizzato un talk con la presenza e testimonianza di diversi atleti e volti noti del panorama sportivo italiano. Il protagonista assoluto della serata, quindi, è stato lo sport, raccontato attraverso gli interventi di ospiti illustri come il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina.
A rappresentare il calcio italiano anche Gianluigi Buffon. Il capo delegazione della Nazionale commenta con grande stupore la lotta scudetto della Serie A: “Non mi aspettavo una situazione del genere lì davanti, ma ci speravo. Credo che vedere realtà che in questi ultimi anni avevano perso un po’ di sana gioia, come Lazio e Fiorentina, faccia bene al nostro movimento. Il fatto che queste piazze tornino prepotentemente a sognare rende il campionato più accattivante“. E proprio sui sogni che l’ex calciatore della Juventus ci regala una piccola curiosità: “Sono un grande sognatore, ero in Serie B con il Parma, prendevamo schiaffi dappertutto e sognavo ancora di vincere il Pallone d’Oro. Quindi, – ironizzando – o mi rinchiudete e mi lasciate vivere così (ride, ndr), decidete voi“.
Gigi Buffon, oltre a rappresentare un capitolo importante del nostro campionato, è uno dei simboli della Nazionali italiana, prima da calciatore e poi da dirigente. Al Talk ASI ricorda chi lo ha preceduto in questo ruolo, Gigi Riva e Luca Vialli, aggiungendo che “prendere il posto loro è stato un motivo di orgoglio“.
Continua: “Questa è una carica importante e delicata e il fatto che abbiano pensato a me, mi ha dato una buona dose di autostima“. Ed è proprio sull’attuale Nazionale che l’ex portiere azzurro si è voluto concentrare: “L’Italia è sulla giusta strada? Credo di sì, negli ultimi tre mesi qualcosa è cambiato. Penso che il merito sia tanto di Spalletti, che da persona intelligente ha rivisto alcune cose e alcune scelte e ha dimostrato di essere molto elastico. Il Presidente Gravina, in un momento in cui la terra tremava per tutti, ha mantenuto la parola e ci ha dato molta fiducia. Alla fine, però, i veri protagonisti sono i ragazzi, che hanno tanta voglia di riscattarsi. Da settembre si sono immersi in questa nuova avventura con tanta voglia e tanti desideri, penso sia un bel regalo anche per loro stessi“.
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