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Roma, Ranieri show. Prima lo scambio di persona, poi scherza: “Pensate se sarò io il nuovo allenatore…”

I giallorossi risorgono dopo quattro sconfitte di fila in campionato e salgono a 16 punti: le parole del tecnico in conferenza stampa

La Roma centra tre punti fondamentali contro il Lecce, battuto 4-1 all’Olimpico grazie a una buonissima prestazione di tutta la squadra. Una risposta importante che consente intanto di salire a quota 16 e riprendere un po’ di quota in classifica.

claudio ranieri in roma-lecce
Claudio Ranieri (LaPresse) – calciomercato.it

Nel postpartita le parole del tecnico Claudio Ranieri:

Dopo queste prime quattro partite quali sono le cose che le sono piaciute e quali su cui deve lavorare di più? “Mi sono piaciute applicazione e determinazione che la squadra sta mettendo in ogni partita. Facciamo la prestazione, poi il risultato è figlio di molti episodi. Ma se hai dato tutto hai la coscienza a posto. Non mi piace il giocatore che sbaglia e si deprime. Con questa vittoria i singoli riprendono autostima e la voglia di giocare, non era facile. Ho visto grande applicazione, ma bisogna lavorare perché non sono ancora contento. Ci sono partite in cui facciamo bene, col Tottenham dove abbiamo arginato bene ma con l’Atalanta meno. Per la troppa voglia di far gol oggi stavamo dando troppe ripartenze, con Pisilli la squadra si è riquadrata. Lui è giovane, ma ha una presenza fisica e tecnica notevole”.

Senza centravanti avete creato come mai. Può essere una soluzione? “Sicuramente, non mi faccio scrupoli. Cerco sempre la soluzione migliore, Dovbyk era costipato, aveva febbre, per cui metto tutti giocatori abili nell’uno contro uno che sanno trattare la palla in velocità. Era importante rompere la linea difensiva, entrare dentro, lo hanno fatto bene, quindi perché no?”

Giocare con tre difensori e in questo modo dipende dai giocatori che ha? “Il mio ragionamento al mio arrivo è stato fare le cose normali, dare fiducia a una squadra che non l’aveva, caduta in un momento di scoramento. Mi è sembrato mettere dentro Hummels, vedendolo in allenamento, vedendo Paredes. Ho fatto quello che l’esperienza m’ha dettato, mettere ogni giocatore a suo agio nei rispettivi ruoli. Capiterà quando la squadra non avrà bisogno. A volte in una squadra uno o due non giocano bene, ma si nota meno se sei squadra. Se uno fa meno bene si nota subito con noi, e questo non va bene. Vediamo dicembre, cosa siamo capaci di fare, vediamo cosa vogliamo fare da grandi. La Roma ha un potenziale, ma i cavalli si vedono alla fine. C’è stata una falsa partenza, ma il campionato è lungo”.

Come mai ha messo Saud Abdulhamid? Ha causato lui poi anche quel rigore maldestro. “Ah, non è stato Koné? Allora mi sente dopo. Ho messo lui perché ha una velocità incredibile, contro Dorgu volevo spronarlo in modo che l’avversario non fosse tanto tranquillo nell’attaccarci. Infatti siamo stati bravi a servirlo. Lui è un po’ timido, in allenamento fa cose semplici, il tocchettino e poi indietro, dobbiamo imparare a conoscerlo un po’ di più”.

Su Paredes: lo vedete anche nella Roma del futuro? “I campioni sono campioni. Dipende se lui vuole restare, è a scadenza. Se fossi l’allenatore lo terrei. Dipende dal nuovo allenatore, vi immaginate se poi sarò io il nuovo allenatore?”

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