Su Open Var a Dazn la spiegazione del mancato intervento del Var sulla decisione dell’arbitro Marchetti di non mostrare il rosso a Kalulu
Juventus e Bologna hanno dato vita sabato a un match tra i più intetessanti e spettacolari del weekend di Serie A, concluso con un 2-2 rocambolesco. Prima il doppio vantaggio dei rossoblù con Ndoye e Pobega, poi la rimonta bianconera firmata da Koopmeiners e Mbangula nel recupero. Ma come spesso accade ci sono anche situazioni arbitrali su cui qualcuno recrimina. Questa in particolare è relativa al 23′ e la mancata espulsione di Pierre Kalulu, con il risultato che era ancora sullo 0-0, circa 7 minuti prima della rete di Ndoye che ha sbloccato il match.
L’azione è il lancio lungo per Odgaard verso il portiere, col pallone che rimbalza davanti al trequartista del Bologna che subisce fallo da Kalulu a pochissimi metri dalla porta che era spalancata. Quindi l’intervento di Perin che blocca. Tante proteste da parte dei rossoblù, che chiedevano l’espulsione del difensore francese della Juventus per ‘chiara occasione da rete‘, il vecchio ‘fallo da ultimo uomo’ per intenderci. Ma l’arbitro Marchetti ha lasciato proseguire senza neanche fischiare il fallo, oltre all’assenza di sanzioni. In tanti hanno così invocato a gran voce l’intervento del Var, che appunto poteva dire la sua e richiamare il direttore di gara in quanto poteva trattarsi di cartellino rosso per ‘DOGSO’. Ieri sera nel corso di Opan Var su Dazn come di consueto ogni domenica sera è stato pubblicato l’audio di quanto successo a Lissone e come si è arrivati alla decisione di non richiamare l’arbitro.
Nella sala Var di Juve-Bologna c’erano Mariani e Di Paolo, che hanno reputato giusto non chiamare l’arbitro Mariani al Var sul fallo di Kalulu su Odgaard lanciato verso Perin in corsa. “Possibile Dogso. Il fallo c’è, dobbiamo capire il pallone. Stiamo valutando una cosa, il possesso del pallone. Altri difensori non ce ne sono. Non ha ancora il controllo e non può averlo, il pallone è laterale e gli rimbalza velocemente davanti”, dicono a Lissone.
Esaminando le immagini di alcune telecamere, anche a velocità diversa, il responso è che Odgaard “non ci può arrivare sul pallone. Il portiere è in uscita e il giocatore non può controllare il pallone. Check completato”. Il pallone infatti è abbastanza vicino al calciatore del Bologna, ma il rimbalzo è velocissimo e va dritto nelle braccia di Perin, per cui è stato stabilito che mancava uno dei quattro criteri del DOGSO, ovvero il possesso del pallone. C’era la distanza dalla porta, il numero dei difendenti e la direzione dell’azione, ma non il possesso effettivo del pallone. Dino Tommasi, il dirigente Aia in studio a Dazn, però sottolinea comunque l’errore di Marchetti nel non assegnare il fallo al Bologna al limite dell’area e il giallo a Kalulu (poi ammonito nel corso del match). Ma non trattandosi di un cartellino rosso, il Var non poteva intervenire.
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