Dai problemi di Lukaku al mercato del Napoli su Simeone, Raspadori e la difesa. Le ultime sulle strategie degli azzurri
Il Napoli arriva dalla settimana peggiore della gestione Conte con due ko di fila in una manciata di giorni contro la Lazio.
Deludenti le prestazioni degli azzurri a partire da quella di Romelu Lukaku sul quale sono giorni di grandi riflessioni. Il rendimento del centravanti belga è al di sotto delle aspettative ed ad approfondire il tutto ci ha pensato il collega di ‘As’ Mirko Calemme ai microfoni di NapoliZone su YouTube: “La gara di domenica palesa un problema grave che è quello del centravanti. Per me il terminale offensivo sta mancando. Ha offerto lui poche soluzioni. Bisogna capire se è un problema fisico, mentale o di automatismi con i compagni. Il problema c’è, non butto la croce sul giocatore ma bisogna capire qual è. Ha aiutato la difesa della Lazio in molti casi”.
Calciomercato Napoli, le ultime sull’attacco: “Simeone non vuole andare via”
Restando sul tema attacco Calemme ha quindi risposto alle domande sul futuro di Simeone: “Non vuole andar via e non valuta di andare via. Non lascia un progetto importante come quello di Napoli. Sono discorsi che può valutare per la prossima estate. Lui si sente coinvolto, sta giocando tutte le partite, seppur non da titolare anche perchè altrimenti sarebbe un problema anche per il Napoli”.
Diverso il discorso su Raspadori: “Per me sarebbe giusto che andasse a giocare. Può essere pregiata merce di scambio con grandi club ma non puoi svenderlo”. E poi dal punto di vista delle caratteristiche: “Per me sarebbe perfetto per l’Inter“.
Sul mercato di gennaio: “Il problema è la mancanza di concretezza offensiva ma devi avere un’alternativa valida e concreta ai due centrali che stanno facendo benissimo. Credo che sarà l’unico colpo. L’urgenza è il difensore”.
Infine sull’impiego di Rafa Marin ha ammesso: “Lui sente ancora di avere la fiducia di Conte sulla sua crescita. L’idea del Napoli infatti è piazzare Juan Jesus prendendo un altro profilo e far crescere Marin. Sapeva che avrebbe giocato poco ma immaginava di giocare un po di più. Per le partite del Napoli però era difficile sostituire i centrali”.