Dalle parole ai fatti. Il Diavolo ha deciso di far ricorso al TAR dopo il rinvio della sfida del Dall’Ara. Un rinvio ritenuto ingiustificato
“Sono furioso perché è stata presa dal sindaco di Bologna, una decisione incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto per la chiusura dello stadio in presenza di un’alluvione, ma sul fatto che ci ha impedito di giocare a porte chiuse. Va tenuto conto poi che ci sono stati altri eventi a Bologna. Il sindaco può decidere quello che vuole e noi siamo rispettosi delle istituzioni, ma ci ha creato un grave danno. Noi pensiamo che ci siano i presupposti per mettere in discussione l’ordinanza del Sindaco. La stiamo guardando perché non vogliamo restare inerti difronte al danno”.
Parlava così Paolo Scaroni a margine dell’Assemblea degli Azionisti del Club per l’approvazione del bilancio della stagione 2023/24, lo scorso 28 ottobre.
Il Milan dunque è passato dalle parole ai fatti facendo ricorso al TAR dell’Emilia-Romagna per il rinvio, ritenuto ingiustificato, iniquo e incoerente, della sfida contro il Bologna. La notizia lanciata in mattinata dal Corriere della Sera, è confermata a Calciomercato.it. Il club rossonero, per il ricorso si è affidato allo Studio legale avv. prof. G.F. Ferrari & Partners.
Bologna-Milan, dunque, non finirà di certo a breve. Il tutto in attesa di scendere in campo, verosimilmente nel corso del mese di febbraio, ma dipenderà dal percorso in Champions League e dagli eventuali playoff.
La scelta di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale era, comunque, davvero nell’aria. Paolo Scaroni, d’altronde, non aveva fatto nulla per nascondere la propria rabbia dopo la decisione da parte del primo cittadino bolognese, Matteo Lepore:
“Tutte le decisioni delle autorità pubbliche possono essere suscettibili a dubbi di legittimità – affermava ancora Scaroni lo scorso 28 ottobre, incalzato dai giornalisti -. E’ incomprensibile l’ordinanza visto che non si capisce perché non si poteva giocare a porte chiuse. Non si capisce, inoltre, perché a calcio no e altre cose sì. Tutto questo porta a mettere in discussione la leggittimità e quindi vanno in ballo risarcimenti e danni. Stiamo esaminando questo tema e se sono furioso sono molto attivo e quindi mi ci dedicherò”. L’eventuale risarcimento verrà comunque devoluto a Fondazione Milan.
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