Ad Atreju il presidente del Torino ha parlato di diversi temi di attualità, dal betting al mercato legato al nome di Arnautovic
Il mercato di gennaio si avvicina e tante squadre sono pronte a correre ai ripari. Una di queste è il Torino, che ieri è finalmente tornato alla vittoria in casa dell’Empoli con un eurogol di Che Adams. Tre punti fondamentali che mancavano dal 25 ottobre, ovvero dal match col Como. L’infortunio di Zapata è stata una tegola enorme per i granata di Vanoli, che però hanno dato segnali di ripresa.
In attacco, però, la società agirà e in queste ore si è fatto il nome di Marko Arnautovic, in uscita dall’Inter. Interrogato proprio sul centravanti austriaco a margine del suo intervento ad Atreju al Circo Massimo, lo stesso Cairo non ha confermato ma sicuramente neanche smentito. “Senza fare nomi, perché sono giocatori di altre squadre, noi interverremo, faremo qualcosa di sicuro, anche se ieri ho visto una squadra che anche in attacco ha fatto cose buone creando occasioni. Se lo faremo per i tifosi? Va fatto indipendentemente da quello, perché serve”. Sulla vittoria al ‘Castellani’: “Sono molto contento, è stata una bella partita, ben giocata, con grande compattezza, poi con un eurogol, quindi alla grande”.
🔴#Cairo sul possibile arrivo di #Arnautovic a gennaio: “Non faccio nomi, sono giocatori di altre squadre. Ma sicuramente interverremo!”@calciomercatoit #Inter #Torino pic.twitter.com/KA2fuYzARn
— Francesco Iucca (@francescoiucca) December 14, 2024
Il presidente del Torino ha parlato ovviamente anche di molti temi di attualità come il Decreto Crescita: “L’unico settore che non ne beneficia è il calcio, non è giusto. Avviene in tutti i settori, penalizzare una categoria è anticostituzionale. Abbiamo bisogno di aiuti, perché il Covid ci ha dato una botta incredibile in questi due anni. Senza volere aiuti particolari, ottenendo ciò che è giusto, betting e decreto crescita, il calcio può veramente incrementare i propri ricavi, poi sta a noi contenere i costi. Sono cose normali che chiediamo, non favori. Ci sono 35 miliardi di scommesse nel mondo sul calcio italiano, 15 solo in Italia. Il calcio da questo non ha il minimo vantaggio e non si possono fare neanche sponsorizzazioni. Pirateria? Il pezzotto comporta una perdita per Dazn e per il sistema calcio di 300-400 milioni. La legge è ottima, ma va applicata”. Sulle contestazioni: “È accaduto a tutti, anche a Berlusconi e Moratti. Con il Covid non siamo riusciti a mantenere i bilanci, ogni attività deve essere sostenibile