Il ministro dello Sport ha confermato alcuni provvedimenti nella prossima manovra sul betting e ha detto la sua sugli ultimi sviluppi dello stadio della Lazio. Poi le parole di Scaroni
Ad Atreju 2024, la rassegna in corso al Circo Massimo, è andato in scena un panel dedicato allo sviluppo del calcio e dello sport giovanile. Il focus principale è stato sugli argomenti su cui da tempo la Lega Serie A cerca di lavorare: il ritorno del Decreto Crescita, la questione del betting e i proventi al calcio italiano, le infrastrutture. Sul palco il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente del Milan Paolo Scaroni, il patron del Torino Urbano Cairo, il Ceo di Dazn Stefano Azzi, il presidente della Serie A femminile Federica Cappelletti e il presidente della LND Giancarlo Abete.
Il ministro Abodi ha fornito importanti aggiornamenti per quanto riguarda la questione betting: “Ci sarà certamente una percentuale di prelievo sulle scommesse, da capire quanto sarà perché la finanziaria é in evoluzione, ma è significativo che ci sarà. E la finalizzazione terrà conto delle priorità sociali”. In particolare questi ricavi andrebbero anche a finanziare il rifacimento e il riammodernamento degli stadi italiani: “Il fatto degli stadi è quasi indipendente rispetto a questa percentuale, c’è un gruppo di lavoro che sta lavorando sulla costituzione di un fondo equity che non sarà finanziato dalla manovra ma con altri strumenti e interverrà per contribuire a quella componente tecnologica che sarà necessariamente presente in tutti gli stadi, la sicurezza, la domotica, la connettività”.
Abodi continua: “Abbiamo progetti ambiziosi. Stiamo lavorando sul decreto dignità perché la pubblicità distingua il legale dall’illegale. È un primo segnale verso i titolari dei club che vogliamo europeizzarci. L’impegno è di valutare in un tempo breve il ripristino di una pubblicità del betting che sia anche educativa. Pirateria? Non c’è cosa peggiore di una buona norma non applicata. Nei prossimi giorni, e abbiamo già parlato con i ministri Piantedosi e Nordio, lavoreremo per un protocollo operativo che dia tempestività d’azione e visibilità a quello che stiamo facendo”.
Il ministro Abodi continua sul progetto stadio della Lazio: “Ogni progetto che nasce e ha una sua concretezza e prospettiva di realizzabilità, un contributo all’ammodernamento del sistema stadi, stiamo lavorando a 10 dossier. Quello della Lazio è in fase iniziale, altri sono iter attivati con piani di fattibilità che si stanno sviluppando e stiamo valutando la capacità finanziaria di coinvestire. L’idea del coinvestimento avrà un rendimento che verrà ulteriormente reinvestito su infrastrutture sociali del territorio. Non metteremo fondo perduto, ma equity che avrà un rendimento del 3-4% che verrà reinvestito. Ci auguriamo che il progetto della Lazio vada avanti così come gli altri, Milano, Napoli, Verona, Genova, Firenze, Bologna, Cagliari, Parma, Palermo. Stiamo passando dagli impegni e gli auspici ai fatti”.
C’è un emendamento che prevede l’adeguamento dello stipendio dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quello dei parlamentari, circa 7600 euro. Abodi commenta così: “Ho preso atto, non dico che mi lascia indifferente perché sarebbe troppo semplice, ma è l’equiparazione da ministro non parlamentare a parlamentare. Se si racconta che si aumenta lo stipendio ai ministri l’opinione pubblica non può capire. Non mi oppongo, ne prendo atto. È una decisione del Parlamento, qui mi fermo perché altri commenti sarebbero opportuni. Ho preso atto anche di un’altra cosa, di una dimensione economica della misura che faccio fatica a immaginare comparabile con il grande tema del salario minimo e le pensioni. Vuol dire mettere in relazione unità di misura che invece non sono in relazione tra loro. La mia scelta non è stata per la retribuzione, ma di orgoglio per una posizione che comporta responsabilità e doveri. Se avessi fatto una scelta sul mio stipendio avrei fatto altri lavori che stavo peraltro già facendo”.
Il presidente del Milan Paolo Scaroni – che a margine non ha voluto rilasciare dichiarazioni – è tornato a sottolineare proprio questo tema, oltre alla questione pirateria: “L’Italia è l’unico paese in Europa che proibisce la pubblicità del betting nel calcio, le sponsorizzazioni. Si può fare dappertutto, la proibizione è nata in un Decreto Dignità anche se non capisco cosa c’entri la dignità, e costa almeno 100 milioni al calcio italiano. Non capisco poi come non dobbiamo partecipare in nessun modo al betting, 14 miliardi di cui non arriva nulla in casa nostra, un’anomalia. Contro la pirateria abbiamo una buona legge, forse la migliore in Europa, ma bisogna farla applicare. Assistiamo con sgomento che a valle di questa legge la pirateria non fa che aumentare. Dobbiamo chiedere alla Magistratura, alla Guardia di Finanza, che intervengano. Non possiamo avere una buona legge ma non farla applicare, è inutile e quasi una provocazione. Questo costa centinaia di milioni a chi trasmette le partite di calcio e a ricaduta anche a noi. Bisogna multare i pirati, è finita, bisogna che chi guarda le partite di calcio senza abbonamenti venga punito con multe salate, ma che venga punito. E questo ci darebbe un aiuto enorme”.
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