La squadra giallorossa è stata l’unica a non segnare al Como, ma la sterilità offensiva è un marchio di fabbrica della stagione
I sette gol realizzati nelle ultime due vittorie contro Lecce e Braga, benché interpretabili come una potenziale inversione di rotta rispetto al passato, nascondevano un allarme ben preciso: zero gol degli attaccanti di ruolo. Una tendenza che diventa ancora più marcata se si allarga l’analisi anche al bel 2-2 in casa del Tottenham, arrivato grazie alle marcature di Ndicka e Hummels. D’altronde, oltre alla permeabilità difensiva di una squadra costruita male in estate, un marchio di fabbrica della Roma di questa stagione è proprio la sterilità offensiva, con appena 18 gol realizzati in Serie A.
Contro i giallorossi, il Como è riuscito ad ottenere il primo clean sheet in questo campionato, cosa che era riuscita alla prima giornata anche al Cagliari, che ha mantenuto la porta inviolata solamente in un’altra occasione nei successivi quindici turni. Nonostante le metodologie di lavoro e le idee tattiche differenti di Daniele De Rossi, Ivan Juric e Claudio Ranieri, la difficoltà di vedere la porta degli attaccanti giallorossi è diventata una costante che fa cadere diversi alibi per le punte capitoline.
A secco dalla sfida contro il Verona del 3 novembre, Artem Dovbyk ha mostrato un’involuzione preoccupante nell’ultimo mese e mezzo, non soltanto in fase realizzativa, ma anche dal punto di vista della condizione e di presenza fisica in campo. Rispetto ai primi mesi in giallorosso, l’attaccante ucraino fatica a tenere e smistare palloni e la statistica dei contrasti persi (69) e di quelli vinti (2) va di pari passo con quella relativa alle palle perse (119). Il dato più allarmante riguarda tuttavia quello dei tiri effettuati: 20 totali, di cui solo 9 in porta, nelle 14 partite in cui è sceso in campo. Anche con questi numeri si spiega il bottino di 4 gol e 0 assist (quello contro l’Udinese non viene considerato tale perché la palla è stata deviata) decisamente al di sotto delle aspettative.
Ancora peggio ha fatto l’altro fiore all’occhiello dell’attacco romanista, Paulo Dybala. Fermo a due gol in campionato, il 21 giallorosso sta mancando terribilmente anche in fase di ultimo passaggio, come testimonia la casella degli assist in Serie A ancora ferma a 0 dopo 13 presenze. Al parti del suo partner offensivo, anche la Joya ha collezionato appena 20 tiri complessivi in campionato: 10 in porta e 10 fuori dallo specchio.
Con 20 tiri a testa, Dovbyk e Dybala non solo hanno fatto peggio di molti attaccanti delle piccole, ma anche di alcuni centrocampisti e difensori.Basti pensare, ad esempio, che il leccese Dorgu è già a quota 22 tiri (8 in porta e 14 fuori). La somma dei tiri complessivi delle due punte della Roma (40 conclusioni), inoltre, è inferiore alle statistiche dei primi tre calciatori: Krstovic con 49 tiri (21 in porta, 28 fuori), Castellanos 46 (21 in porta, 25 fuori) e Kean 44 (22 in porta e 22 fuori). I dati ufficiali della Lega Serie A parlano chiaro e le difficoltà ambientali e di gioco non possono più essere l’unica spiegazione.
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