Nuovo riconoscimento per la Lazio e il presidente, che ha ritirato il Collare d’Oro del Coni: a margine l’intervista fiume del patron tra ‘politica’ del pallone, obiettivi e la chiosa sul mercato
All’Auditorium Parco della Musica, nella sala Sinopoli, si è tenuta la cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, che ogni anno premia le personalità più importanti del mondo dello sport italiano e ha visto protagonisti atleti di spicco come le donne del tennis campionesse del mondo, Nicolò Martinenghi, Simona Quadarella e tantissimi altri (premiati ma non presenti Sinner, Berrettini, Paolini, Egonu e Sylla). Riconoscimento anche per la Lazio, ritirato dal patron Claudio Lotito che a margine ha rilasciato diverse dichiarazioni sulla politica calcistica e sui biancocelesti.
Dove può arrivare questa Lazio? “L’aquila volta in alto. Se si mantiene questo profilo di umiltà, spirito di gruppo, determinazione, si possono ottenere e dare grandi soddisfazioni ai tifosi. La Lazio ha iniziato anche i lavori dell’Academy, verranno costruiti altri sette campi, la foresteria, la scuola, lo studentato e una chiesa. L’obiettivo è allenare corpo, fisico ma nutrire anche lo spirito. La squadra che scende in campo oggi io l’ho voluta a tutti i costi, è una squadra che si diverte e fa divertire, che ha riportato l’orgoglio dell’appartenenza e che consente a tante persone meno fortunate di avere un sorriso e la forza di poter superare quotidianamente le difficoltà della vita”.
Stasera c’è Lazio-Inter. “Non faccio pronostici, ogni partita è storia a sé. Spero che la squadra mantenga questo profilo di grossa determinazione, unione e ferocia agonistica. I meriti di Baroni? Quando ho scelto Baroni, l’ho fatto in modo convinto, sicuramente non l’ho fatto per far retrocedere la Lazio, come è stato detto in estate. Ho fatto una ristrutturazione perché volevo ripartire seguendo una logica tutta diversa e ora i fatti mi stanno dando ragione. Baroni è la persona giusta, incarna i nostri principi. Turnover? Nel momento in cui hai una rosa altamente competitiva, è giusto far giocare chi è più pronto e funzionale al confronto con la squadra avversaria. Non bisogna rincorrere i nomi, quelli fanno parte della storia. Noi dobbiamo parlare del futuro. La Lazio deve diventare un punto d’arrivo e non di partenza”.
Il big match di questa sera sarà trasmesso in chiaro su Dazn. “L’ho incentivata, ho voluto che il calcio fosse visto da tutti, anche dalle persone meno abbienti. Non quelli che utilizzano il ‘pezzotto’, perché verrà emanata a breve una legge durissima in questo senso. Dobbiamo ripartire dalla legalità”.
Ha dimenticato le offese olandesi? “Non dimentico nulla. Su quelle verrà portato avanti un iter. Sicuramente, abbiamo dimostrato che quanto ci veniva contestato era assolutamente fuori luogo. Non può essere imputato alla Lazio di essere antisemita, fascista, contrasta fortemente con quella che è la realtà. Quello che hanno detto – che ero un presidente di stampo mafioso – mi fa sorridere”.
Le piace Belahyane? “Sono temi che verranno affrontati successivamente, al momento ci piacciono i nostri giocatori”.
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