Si parla tanto dell’ex dirigente, ma il club rossonero è finito nel mirino dei tifosi, che ormai hanno perso la pazienza di essere circondati da mediocrità
Sono giorni complicati per il Milan e i suoi tifosi. Dopo lo sfogo di Paulo Fonseca, la squadra, a suo dire, ha avuto la reazione che si aspettava, ma il successo contro il Genoa non è arrivato.
La festa per i 125 anni è stata così rovinata e tutto il Diavolo è stato contestato. I giocatori si sono presi i fischi di San Siro, ma la contestazione della Curva Sud è stata rivolta soprattutto alla proprietà e ad una società, che non stanno rispettando le promesse fatte. La classifica è sempre più agghiacciante e dall’addio di Maldini la situazione è andata man mano peggiorando. I tifosi così hanno sfogato tutta la propria rabbia e delusione, prima allo stadio, con striscioni e cori, poi anche sui social. Proprio l’assenza al Meazza dell’ex dirigente ha fatto tanto rumore, ma un suo post su Instagram, con il quale faceva gli auguri al club per i 125 anni (“Nessuno potrà mai scalfire il tuo legame con la famiglia Maldini, la storia è memoria”), sta facendo parlare ancora di più.
Il post è stato subito preso da assalto da tifosi rossoneri, oltre che da Theo Hernandez e Sandro Tonali, facendo venire ancor di più un senso di nostalgia. Poi il messaggio di Maldini, è stato condiviso, come evidenziato dalla collega Beatrice Sarti, sulle storie di Instagram dal Milan. Storia cancellata, però, poco dopo. Un gesto che chiaramente non è passato inosservato, e che ha scatenato ancor di più i tifosi.
Per il Milan, come detto, sono giorni complicati sia fuori che dentro al campo. Fa parecchio rumore, forse ancor di più del ‘caso’ Maldini, l’assenza di Gerry Cardinale.
Il numero uno di RedBird non era a San Siro nel giorno della festa del club, di cui è proprietario. Una mancanza che non è passata inosservata, come il continuo silenzio dei dirigenti nel post gara. Zlatan Ibrahimovic, Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani non parlano mai dopo le partite. Non è successo contro la Stella Rossa e nemmeno ieri sera dopo la rabbia dei tifosi. Le contestazioni erano rivolte soprattutto a loro e i fischi, prima della gara al momento che hanno inquadrato lo svedese non lasciano dubbi. Come il coro intonato nel finale: “Noi non siamo americani”. Serve, dunque, un cambio di rotta immediato, se Cardinale non vuole passare alla storia, come il proprietario meno amato dai tifosi. Anche così, purtroppo, si scrive la storia.
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