Le parole del tecnico biancoceleste e di Adam Marusic dopo la batosta contro l’Inter che porta uno stop brusco nella stagione della Lazio
La Lazio crolla in casa contro l’Inter fermando una corsa che sembrava inarrestabile. All’Olimpico finisce 6-0, ma è Baroni a prendersi tutte le responsabilità per non aver gestito la partita a livello emotivo.
Nel postpartita le parole in conferenza del tecnico biancoceleste: “Mi assumo io la responsabilità della sconfitta. La squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso, abbiamo perso distanze, ci siamo disuniti e questa è una mia responsabilià, segno che non sono stato bravo a gestire la parte emotiva. Puoi perdere, ma non disunirti, innervosirti. Non abbiamo fatto falli, non pressavamo e andavamo lunghi. Giusto che mi assumi io la responsabilità”.
Su Gila e Gigot. “Li stiamo valutando, sono entrambi usciti. Gila non è stato bene, ha avuto un giramento di testa, era bianco, gli veniva da vomitare. Gigot dopo il colpo ricevuto alla testa non stava bene e non ce l’ha fatta a rientrare. Hanno provato, ma non c’erano le condizioni per rientrare”.
Rifarebbe le stesse scelte? “Fino al gol aveva fatto molto bene la squadra, con le giuste distanze, abbiamo cercato la manovra, non era facile entrare con una squadra così bassa. Dopo il rigore anche lì ho visto voglia di riprendere il risultato e la partita, ma l’abbiamo fatto con nervosismo e disunendoci, infatti abbiamo preso il secondo gol su una transizione fatta male. Ora dobbiamo essere bravi a crescere”.
La squadra era un po’ satura, ora può essere un modo per svuotare la testa? “Ora sicuramente ci deve essere una crescita da questo. Ma se la squadra ha un cedimento dal punto di vista nervoso, ne devo prendere atto e ho sempre fatto questo. Potrei cercare alibi, ma non ci portano da nessuna parte. Non è un fatto di 4-3-3, 4-2-3-1. Forse non avevamo le risorse anche fisiche, non sono alibi ma una gestione dell’emotività che è compito mio. Abbiamo avuto il cedimento ed è il motivo per cui abbiamo subito troppo facilmente”.
I primi 35 minuti erano stati troppo belli. “Sappiamo che le squadre che sono lì davanti stanno facendo molto bene e dobbiamo fare un percorso. Nelle difficoltà non abbiamo avuto la forza per tenerle, ci siamo così disuniti e contro queste squadre può finire come è finita. Per forza mi devo assumere le responsabilità”.
Che segnale è l’abbraccio dei tifosi a fine partita? “Posso solo ringraziarli i tifosi, solo per questo sono qui ad assumermi le responsabilità. Non vedo l’ora di essere qui di nuovo domani mattina e ritrovare la squadra. Sono cadute che fanno male, sono dolorose, ma ti aiutano e lo trasferirò sicuramente alla squadra”.
Cosa vi siete detti nello spogliatoio? “Ho detto quello che sto dicendo a voi e ora non vedo l’ora di ritrovarmi con loro. Per forza sono situazioni che ti fanno crescere. Ho sbagliato io qualcosa nell’approccio, siamo partiti bene ma una squadra non può disunirsi alla prima difficoltà e quindi non avverrà più”.
Zaccagni era nervoso, è successo qualcosa? “Era nervoso, ha detto qualcosa al IV Uomo e io l’ho mandato in panchina e gli ho detto di stare zitto perché non c’era da dire niente, c’era da dirci a noi qualcosa”.
C’era un piano partita che non si è concretizzato? Come mai non è entrato Dia e non ha giocato dall’inizio? “Dia ha un piccolo problemino alla caviglia e non mi sembrava il caso di forzarlo. L’avrei fatto a certe condizioni, ma in quella situazione era assurdo. Anche Zaccagni aveva avuto una contusione e l’ho tolto, ho dato minuti a Castrovilli, quando la partita prende questa piega cerchi di limitare i danni, ma non è facile rientrare nella partita. Basta vedere come siamo rientrati, Barella l’ha messa all’incrocio”.
Poi le parole di Adam Marusic, che parte dalle sensazioni dopo l’abbraccio dei tifosi nonostante la sconfitta pesantissima: “Penso che loro sono stati tutta la partita con noi, posso solo ringraziarli. In tutti questi anni ci sono stati momenti alti e bassi, oggi è stato bello perché sono con noi quando vinciamo e quando perdiamo. Ci danno una carica in più”.
Cosa vi hanno detto i tifosi? Hai un messaggio da dargli e cosa vi siete detti nello spogliatoio? “Siamo andati sotto la curva, ci hanno detto che anche quando perdiamo loro sono con noi. Devo solo ringraziarli, hanno applaudito tutta la partita e questo è molto bello. Stiamo facendo bene, purtroppo è andata così, abbiamo giocato contro una squadra molto forte e già da domani dobbiamo pensare al Lecce”.
Sei gol incassati rischiano di intaccare i più giovani: quanto è importante il lavoro di voi veterani? “Sì, noi siamo qui da tanti anni, la Lazio è stata in alto e in basso. I giovani sono qui da poco e abbiamo sempre giocato bene, non hanno mai passato certi momenti. Dobbiamo parlare, abbiamo perso solo una partita, bisogna analizzare bene la partita e vedere dove migliorare”.
Come stai fisicamente? Sei pronto a giocare di nuovo centrale? “Fisicamente sto bene. Volevo aiutare la squadra, al centro era rimasto solo Patric e la partita è andata così. Spero che gli altri rientrino il prima possibile. Io sempre cerco di aiutare”.
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