Nuova puntata di Zona Rossonera. Ad intervenire al programma, sul canale YouTube di Calciomercato.it, è stato Vincenzo Matrone
Con il noto giornalista, che segue da vicino le vicende del Milan, si è chiaramente parlato del momento che sta attraversando la squadra di Paulo Fonseca, reduce dal pareggio contro il Genoa.
Inevitabile partire dalle forti critiche, con i tifosi che hanno messo nel mirino proprio tutti. A partire dai calciatori, ma non sono gli unici: “Quando non si va molto bene, c’è sempre più di una componente che non funziona. In qualcuno è una componente mentale, in qualcun altro forse no. Contro il Genoa c’è stato grande impegno, ma è una squadra nata con qualche difetto già da inizio stagione. Mi sono sentito dare dello juventino o dell’interista quando ho detto che Morata è un ottimo giocatore, ma non può farti vincere lo scudetto. Il Milan ha speso 13 milioni per due attaccanti, Abraham e Morata, un po’ poco per competere ai vertici. Poi ha sbagliato completamente il terzino destro: e dire che Calabria era un anello debole e sono riusciti a comprare Emerson che ogni tanto lo ha fatto rimpiangere. Fofana, però, è stato un ottimo acquisto, ma io avrei voluto due Fofana, perché ora non ha modo di rifiatare e Reijnders non è molto adatto a difendere”.
Poi nel mirino finisce la scelta del mister: “Non è stato preso il miglior allenatore possibile, ma il miglior allenatore a 2.5 milioni e mezzo annui. E’ un Milan che ha fatto anche qualcosa in più rispetto a quanto previsto come la vittoria di Madrid e del derby. Adesso non cambierei Fonseca, almeno fino a fine anno, ma cercherei un allenatore con la A maiuscola. A qualche senatore farei già presente chi sarà il prossimo allenatore, altrimenti rischi di trovarti due o tre allenatori in corsa a busta paga. La campagna acquisti deve farla il ds bravo con allenatore e società e se hai subito il nuovo allenatore puoi subito fare la campagna acquisti. Io non sono per i cambi in corsa a meno di risultati disastrosi e lo spogliatoio non rigetti le idee del tecnico, ma non vedo questa prospettiva”.
Vincenzo Matrone, poi, boccia l’idea Allegri per la panchina: “Impossibile, come Mancini. Che progetto puoi offrire ad un allenatore se non sei sicuro tu di continuare il progetto? Lo vedo molto difficile. A meno che Elliott non prenda in mano la situazione, ma è Elliott che può intervenire e dare il benestare. Non credo che un club che deve pagare un debito può mettere a bilancio due allenatori senza sapere come la pensi la proprietà che deve arrivare. I miei allenatori sono due: Klopp o Guardiola, il resto non sono da Milan. Ad inizio stagione han detto di volere essere protagonisti in Italia e in Europa e non puoi esserlo con Allegri, prima bisogna spendere soldi per un allenatore. Il resto viene di conseguenza. Da un allenatore si capisce che obiettivi hai”.
Si affronta poi il discorso mercato, dal possibile acquisto di un nuovo centrocampi, che è la priorità, all’attaccante tanto atteso:
“Il bomber forte costa, la proprietà deve mettere tanti soldi a bilancio se vuole essere una società di livello. Per le casse del Milan il mio preferito è Bondo, il Diavolo deve fare assolutamente qualcosa a centrocampo. Un centrocampista in più, anche due. La punta non credo verrà fatta, così il terzino. Credo molto in Jimenez e Theo se cambia testa. Centrocampo? La maglia del Milan pesa e non è mai facile vestire la sua maglia. Frendrup e Belahyane sono giocatori che possono giocare davanti alla difesa nel 4-2-3-1. Avrei ripreso Desailly, che però non vuole più giocare (sorride, ndr.)”.
Per quanto riguarda l’attacco, Matrone pensa in grande: “Non è detto debba essere giovane, ma se il Milan ha ambizione deve prendere un giocatore come Osimhen o Vlahovic. Basta guardare i nomi nelle altre squadre… devi prendere quello che un tempo era detto ‘finalizzatore’, devi prendere uno di quelli che di mestiere fa il gol”.
Si torna infine a parlare della festa dei 125 anni, che non ha visto la presenza di Paolo Maldini e Gerry Cardinale. Due assenze che hanno fatto rumore in maniera diversa
“L’assenza di Cardinale è incommentabile – conclude Matrone -. Per quanto riguarda Maldini secondo me doveva andare a San Siro. Avrei comprato il biglietto fossi stato in lui e Rivera. Faccio un esempio blasfemo ma che rende l’idea: c’è chi dice non va a Messa perché il prete non gli piace. Io penso, invece, che debba andarci perché ci credi, ma se il prete non ti va, fa niente. Rivera e Maldini dovevano essere a San Siro. Cardinale è incommentabile. In questi giorni si è parlato di contestazione aspra, ma quella fu fatta davvero a Farina, a Berlusconi, è stata fatta ultimamente a Donnarumma, ma a San Siro io ho sentito qualche fischio e la frase “Non siamo americani”, ma non si sentiva nemmeno bene in tutto lo stadio. La tifoseria finora è stata attendista, non è stata aspra. Ha chiesto il minimo, di tirare fuori gli attributi, cosa che si sente in tutti gli stadi”.
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